Malpensa, Monsignor Scola ai giovani «Il gesto del papa? Apre lo sguardo»

MALPENSA «Il gesto del Papa? All’inizio un pugno nello stomaco, ma ora sta procurando l’effetto contrario, fa tirare su la testa e apre lo sguardo in avanti, è un viaggio per me e per voi». Il Cardinale Angelo Scola da Malpensa riflette sull’abdicazione di Papa Benedetto XVI e sprona i giovani a compiere il viaggio della vita: «Uscite fuori e impugnate la vostra vita, non fatevi piangere addosso. Dovete essere protagonisti nel presente, non ascoltate chi vi dice che siete il futuro».

L’Arcivescovo di Milano arriva poco prima delle 21 di giovedì, accompagnato tra gli altri dal vicario episcopale per la zona di Varese monsignor Franco Agnesi, e viene accolto da una standing ovation. In un luogo simbolico, (che «simboleggia la vita come un viaggio», come sottolinea il vicario per la pastorale giovanile don Pierantonio) l’area check-in dello scalo di Malpensa, Scola conduce il secondo incontro pastorale con i giovani, venuti a centinaia dal Varesotto e dall’Altomilanese, e li sprona a prendere in mano la situazione per costruirsi il proprio futuro.

«Purtroppo siete la prima generazione che avrà di meno di quella che vi ha preceduto – ammette il Cardinale Scola – però chi vi dice che siete il futuro dice una banalità, voi siete il presente. Siate protagonisti senza farvi piangere addosso». Meno retorica e più protagonismo, in un invito che segue una citazione inusuale, quella di un cult della Beat Generation, “On the

Road” di Jack Kerouac: la domanda «Andare da qualche parte di preciso o viaggiate senza meta?» serve al prelato a far capire che «nel viaggio di un cristiano c’è la certezza dell’origine e della meta. C’è un disegno su di noi, che il male non può fermare. La meta è una vita compiuta e felice, che inizia qui, dalle relazioni di fraternità e amicizia che costruiamo».

Anche perché tra le domande dei giovani, raccolte in una serata interattiva caratterizzata dallo hashtag #dialogofede, emergono le paure e le incertezze di una generazione, oltre che le storie di fragilità della fede. «Se siete spaventati di fronte al destino – spiega Scola ai giovani – la fede ci spalanca alla realtà. La vita è la vocazione. Se stiamo attaccati a Gesù, il male si vince». Coraggio e fiducia, così Scola chiede ai giovani di «esporsi».
Andrea Aliverti

b.melazzini

© riproduzione riservata