Malpensa tenta il rilancio Ora Sea spinge il cargo

Manifestazione di interesse per 20mila metri quadrati di magazzini in costruzione da riempire, a cargo city.

Sea lancia il sasso per capire la presenza di aziende interessate al traffico merci e la risposta non manca: dall’eventuale ampliamento di Alha Airport o Mle Argol, già presenti a cargo city, al possibile insediamento in zona di Dhl, l’interesse esiste.

Diverse aziende pare abbiano dichiarato il loro apprezzamento per i magazzini che dovrebbero essere pronti entro il 2015 e alla ripresa autunnale si saprà quali sono state selezionate per insediarsi nel sito. «L’area è attrattiva», commenta Saverio Innocenzio, Filt Cgil Malpensa. «Nella cittadella delle merci entreranno altre aziende e non c’è tempo da perdere perchè il lavoro in quel sito segua sempre regole certe». La parte generale del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del trasporto aereo siglata a fine luglio, «è un passo avanti importante per un unico contratto con regole di base per i lavoratori delle varie aziende», afferma Innocenzio.

«Il futuro del cargo deve stare dentro regole certe», insiste il sindacalista. «Siamo di fronte a un’opportunità che può dar segno di una certa ripresa».

Occorre allora farsi trovare pronti, non solo con capannoni pronti all’uso, ma anche con un sistema di regole su cui i rappresentanti dei lavoratori possano operare. I recenti, ma anche continui cambi d’appalto in Mle Argol con cooperative che, ogni volta, lasciano per strada un tot di lavoratori (in cassa integrazione o direttamente licenziati) per poi utilizzare altri lavoratori “in affitto”, sono un modus operandi che il sindacato vuole rompere prima che si estenda alle new entry in cargo city. «Non si può andare avanti a suon di vertenze e ricorsi in tribunale per il reintegro dei lavoratori», il commento.

«L’area che si sviluppa è un dato positivo», ricorda Innocenzio, «ma aumenterà la competitività tra aziende e il rischio di essere sempre fuori dalle regole è purtroppo reale». Continua il sindacalista Filt: «Il sindacato qualcosa ha già fatto: oltre a denunciare quello che non va, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporti hanno siglato la parte generale del nuovo Ccnl con Assaereo, Assaeroporti, Assohandlers, Assocontrol e Assocatering che unifica i diritti dei lavoratori». Il rinnovo, poi, del contratto della logistica, introduce flessibilità, a dimostrazione degli «spazi possibili perchè lavoro e impresa camminino insieme». Evitare la precarizzazione è, insomma, «un vantaggio anche per il datore di lavoro». Chi lavora ai magazzini di cargo city «è il core business dell’azienda», rimarca Innocenzio chiedendo ad ogni soggetto in campo (aziende, Sea, Enac) di «fare la propria parte».

Il rilancio di Malpensa non sarà a prescindere dal settore merci. Anzi, è proprio il cargo a trainare le chance di un futuro più roseo dello scalo della brughiera, già primo aeroporto della Penisola nel trasporto delle merci

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