Malpensa, uno studio rivela alterazioni respiratorie nei residenti: criticità soprattutto nei Comuni sotto le rotte aeree

Ricerca della Medicina dell’Ospedale di Gallarate: fino al 23% presenta riduzione del FEV1 anche senza sintomi.
Dati più gravi tra Lonate Pozzolo e Ferno: inquinanti oltre i limiti secondo immagini satellitari, centraline e test clinici.

Circa un residente su quattro presenta una riduzione del volume espiratorio forzato (FEV1) al di sotto dell’80%, nonostante l’assenza di sintomi evidenti. Il 15% evidenzia un rapporto FEV1/FVC inferiore al 70%, mentre quasi il 25% riferisce episodi ricorrenti di tosse e affanno, soprattutto durante i mesi più freddi. È il quadro tratteggiato da uno studio che punta l’attenzione sulla salute respiratoria delle comunità che vivono nei pressi dell’aeroporto di Malpensa.

Lo studio dell’Ospedale di Gallarate

La ricerca è stata condotta dalla Medicina Interna dell’ospedale di Gallarate, in collaborazione con le fisioterapiste respiratorie di Somma Lombardo e con la Pneumologia dell’ospedale di Busto Arsizio. Il lavoro, presentato al Congresso Nazionale dell’AIPO, mette in evidenza una possibile correlazione tra l’esposizione agli inquinanti generati dal traffico aereo e la compromissione della funzionalità respiratoria.

I dati più preoccupanti riguardano i residenti di Lonate Pozzolo e Ferno, i comuni più vicini alle piste, dove l’impatto delle emissioni sembra maggiore soprattutto tra chi vive nell’area da almeno cinque anni.

Tre livelli di indagine: dall’analisi satellitare ai test clinici

Lo studio ha seguito una strategia multidisciplinare.

1. Analisi satellitare
Grazie al supporto del CERN, sono state elaborate immagini satellitari utili a mappare la presenza di biossido di azoto (NO₂) e altri inquinanti, integrando dati su venti, correnti d’aria e traiettorie di volo. La mappa risultante mostra come Somma Lombardo, Casorate Sempione, Vergiate e Cardano al Campo siano particolarmente esposti alle emissioni degli aeromobili.

2. Rilevazioni ARPA
Il secondo livello ha preso in esame i dati delle centraline ARPA, fisse e mobili, confrontati con i limiti previsti dalla normativa nazionale e con quelli di aree non influenzate dal traffico aeroportuale. Le concentrazioni rilevate nell’area intorno a Malpensa risultano nettamente superiori.

3. Valutazione clinica
Infine, un campione di studenti delle scuole medie e secondarie di sette comuni — Sant’Antonino, Vanzaghello, Ferno, Lonate Pozzolo, Somma Lombardo, Casorate e Samarate — è stato sottoposto a spirometria. Molti giovani, non fumatori o ex fumatori, presentano alterazioni respiratorie significative, confermando l’ipotesi di un effetto diretto dell’esposizione ambientale.

L’urgenza della prevenzione

Pur in attesa dei risultati definitivi dell’analisi satellitare e delle rilevazioni ambientali, lo studio evidenzia la necessità di avviare forme più strutturate di monitoraggio nelle zone maggiormente esposte al traffico aereo. Le alterazioni riscontrate, spesso silenziose, dimostrano quanto sia importante intercettare precocemente i segnali di compromissione respiratoria, anche in assenza di sintomi.

La ricerca rappresenta un esempio concreto di sinergia tra le strutture dell’ASST Valle Olona, sempre più orientate ad affrontare l’impatto dell’ambiente sulla salute dei cittadini.