È stato Marco Tiso, chitarrista virtuoso, ad aggiudicarsi il primo premio al Festival dei Talenti, nella serata “arti varie” presentata da Max Bunny e Riccardo Limoli. In palio la scultura interattiva di Ruggero Marrani, ma soprattutto tanta soddisfazione.
«È stata una serata importante per dare voce all’arte del territorio» ha detto Tiso, che suona da quando ha 14 anni accompagnando con gli accordi le canzoni dei Beatles e che è alla continua ricerca del suo stile, senza mai stancarsi, «con una passione che ringiovanisce se stessa ogni giorno di più».
Meditazione dinamica
Un perfetto musicista da palcoscenico, in grado anche di suonare con la chitarra sopra la testa o intorno al collo.
Bravo il vincitore, ma anche gli altri concorrenti non sono stati da meno. La performance di spada coreana di Fabio Sozzani a fatto tremare il pubblico, ma niente paura, si trattava più di meditazione dinamica che di combattimenti. Nathalie Don Dias ha fatto viaggiare il pubblico in India, sui passi di danza della sua Bollywood Dance. Promettente il quattordicenne Andrea Dones, con il beatbox. Intriganti le giovani Sarah e Consuelo che, con la sola coreografia di un banco e un libro, hanno messo in scena una mini opera di Molière.
«Io sono rimasta incantata dalla danza del ventre durante un viaggio in Egitto – ha detto Silvia Rossini, ballerina di danza del ventre – Ho un lavoro fisso, ma mi piace pensare di avere questa altra passione che mi dà l’opportunità di esibirmi ogni tanto».
Premiata l’originalità
La serata si è svolta nella tensostruttura dei Giardini Estensi. C’è stato un bel via vai di pubblico che arrivava, si fermava per qualche esibizione e poi proseguiva nella passeggiata serale. Un centinaio gli spettatori che si sono fermati dall’inizio dello spettacolo alla fine.
La giuria ha premiato l’originalità ma anche l’energia. Bisogna avere una grande forza dentro di se per stare su un palco di fronte alla gente, facendo vedere quello di cui si è capace. Il talento, infatti, è spesso nella mente prima che nel corpo. «I trucchi per concentrarsi sono molti, io penso alla spada come a un proseguo del mio corpo» dice Sabrina Sozzani. Qualcosa da imparare c’era, altro che X-Factor.
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