VARESE Inizia il congresso nazionale della Lombardia. Ieri mattina, poco prima di mezzogiorno, la pagina Facebook di Roberto Maroni è scomparsa per circa un’ora. I militanti che lo seguono, e chi lo aiuta a gestirla, se ne sono accorti subito e sono riusciti a riattivarla poco dopo le 13. il motivo della sparizione non sembra essere stato un guasto.
Attacco bossiano? Ma qualcuno aveva segnalato ai responsabili del social network il profilo di Maroni, attraverso l’applicazione che consente a tutti gli iscritti a Facebook di segnalare se un utente o una pagina pubblica contentuti considerati offensivi o inappropriati. Cosa che sul profilo di Maroni non si era tuttavia mai verificata. Ne è la prova che la pagina internat è stata velocemente riattivata. Uno “sgarro” dunque proprio il giorno iniziale del congresso della Lombardia. Evidentemente ad opera di qualcuno all’interno del cerchio magico, in crisi per l’avanzata della Lega 2.0. Le azioni su Facebook antimaroniane si sono moltiplicate, a partire dall’adunata del 18 gennaio 2012 a Varese, quando il neoleader in pectore aprì le ostilità contro il cerchio magico per la conquista del partito, dopo il tentativo di zittirlo, e riuscì a richiamare il popolo leghista proprio grazie al sociale network.
«È sparita la pagina Facebook di Maroni per un’ora e migliaia di persone se ne sono accorte. Altri politici hanno la pagina su Facebook da anni, ma nessuno se ne è mai accorto… ci sarà un motivo, no?» scrive il segretario della quinta circoscrizione leghista e delegato al congresso Andrea Cassani. «Se li becchiamo li facciamo iscrivere al Pd» commenta ironica Silvia Tres, militante della provincia.
Mentre Davide Rovera, leghista della prima ora amico di Maroni, chiarisce: «L’onestà vince sempre». «Bentornato» è invece il primo commenta che compare sul profilo dell’ex ministro dell’Interno dopo l’interruzione. Segnale ai militanti che lo seguono che il profilo è stato riattivo. A scriverlo il varesino Gianmatteo Ferrari.
E c’è chi se la prende con il social network, molto veloce a bloccare la pagina di Maroni, mentre non lo è altrettanto quando si tratta di pagine veramente offensive. Scrive Bruno Comizzoli: «La cosa che più mi disgusta è che bloccano Bobo e poi restano per anni, nonostante le segnalazioni, gruppi che insultano lui, Salvini o Bossi. P.s.: Ci sono voluti 2 anni di segnalazioni per eliminare il gruppo “Bossi crepa”…»
e.marletta
© riproduzione riservata