Marsico davanti a Bobo: i redditi in Regione riservano sorprese

Batte tutti l’avvocato forzista, poi c’è Cattaneo. Terzo il governatore Maroni, segue Ferrazzi. Non sfigurano i consiglieri leghisti Rizzi e Brianza

Il Paperone di turno, questa volta, non è il numero uno. Continua il viaggio nei conti dei politici varesini: dopo aver spulciato le dichiarazioni dei redditi dei parlamentari del nostro territorio e quelle di sindaco, assessori e consiglieri comunali di Palazzo Estense, oggi è arrivato il turno dei rappresentanti autoctoni che fanno funzionare la macchina amministrativa regionale. I documenti del 2015, depositati pubblicamente in ottemperanza al decreto legislativo 33 del 2013 che ha introdotto la trasparenza amministrativa e riferiti al reddito prodotto nel 2014, incoronano come il più ricco tra i nove politici di Varese impegnati in Regione Lombardia: il consigliere regionale di Forza Italia supera – e non di poco – il governatore.

Prima di addentrarsi nell’esame dei numeri, va rimarcata una differenza rispetto alle precedenti analisi. La maggior parte dei politici regionali sono politici “di professione” e formano il reddito dichiarato quasi solo attingendo alle indennità di carica, lasciando da parte – almeno sulla carta – i rispettivi ambiti di lavoro per tutta la durata del loro mandato. Ciò comporta scarti meno abissali tra un reddito e l’altro (al contrario di quanto si è osservato, per esempio, con i redditi dei consiglieri comunali), con le cifre uniformate su “stipendi” politici piuttosto sostanziosi e più che bastanti a mantenere la propria esistenza. Un consigliere regionale ha un’indennità mensile di carica pari a 6.327 euro, cui peraltro va aggiunto un rimborso forfettario per l’esercizio del mandato che arriva fino a 4.218 euro al mese: tale cifra, che viene diminuita in caso di assenze, non è però soggetta a tassazione per legge e pertanto non rientra nei documenti fiscali presi in esame.

Marsico, avvocato originario di Varese, conquista il primato con 213.444 euro dichiarati. Nel computo totale pesano non solo l’indennità di carica già citata (cui vanno aggiunti 1620 euro di indennità di funzione in qualità di presidente della Commissione Ambiente e Protezione Civile) e il reddito prodotto nella sua professione extra politica, ma anche le numerose cariche che lo stesso occupa fuori dalla Regione come consigliere comunale ad Arcisate e come presidente dell’organismo di vigilanza di ben 19 società private. Dietro di lui, parecchio staccato, si trova (Ncd), presidente del consiglio regionale in quota Ncd, che dichiara 111.019 euro. La carica di presidente gli permette di

cumulare all’indennità da consigliere anche quella di funzione, pari nel suo caso a 2.700 euro. La cifra è superiore a quella percepita, come presidente della regione e come assessore al Welfare con deleghe alla Sanità, dal numero uno, la cui indennità di funzione mensile è pari a 2.160 euro. Maroni, considerando tutte le altre voci, dichiara 108.900 euro, frutto quasi esclusivo della sua attività politica. Ai piedi del podio troviamo , esponente della Lega Nord. Originario di Gallarate, classe 1968, avvocato tributarista, Ferrazzi dichiara 98.432 euro, cumulando anche un’indennità di funzione (1620 euro) in virtù della presidenza alla Commissione permanente Cultura, Istruzione e Sport.

Poco sotto c’è un altro consigliere leghista: si tratta di , originario di Cittiglio, presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, nonché – fuori dalla res publica – medico anestesista dall’invidiabile curriculum e responsabile dell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione degli Istituti Clinici “Iseni” di Lonate Pozzolo, dal l’1 Maggio 2008 a tutt’oggi. Tra i migliori anche il neo assessore (nominata a settembre a capo di Post Expo e Città Metropolitana) con 96.559 euro dichiarati.