Il giovane nuotatore azzatese della NC Brebbia, Nicolò Martinenghi, ha stupito tutti ancora una volta. Record e medaglie ai campionati europei Juniores in Ungheria. È arrivato il tempo per andare a Rio, ma non potrà andarci. Abbiamo chiesto perché al suo allenatore Marco Pedoja.
Sono state emozioni forti. Non capita tutti i giorni di sentir dire dallo speaker che la bandiera tricolore sopra al podio sembrava che non volesse scendere dal pennone. Con Nicolò avevamo preparato i 100 rana in 1’00”50, lui è riuscito a farli in 1’00”30, miglior tempo di stagione.
Il CONI ha chiesto alla Federazione di presentare i nomi dei partecipanti entro il primo luglio riuscendo a fare il tempo e qualificarsi tra dicembre e il Sette Colli di Roma a giugno per ragioni organizzative. Il nostro intento era presentarci in Ungheria e fare un bell’Europeo juniores sapendo di aver lavorato bene.
Non so, non voglio esser critico. Condizioni e regolamento erano scritti bene e molto chiari. Se il tempo lo facciamo dopo e non nel periodo previsto siamo noi in difetto. Però sì, è un’assurdità. Tengo ancora una piccola speranza. Un no secco non c’è ancora stato, ma neanche un sì.
A livello fisico abbiamo preparato Nicolò come fosse una gara normale. Esattamente come per il campionato italiano. Mentalmente l’abbiamo caricato a molla. Se un atleta è convinto di star bene, farà bene. Senza pressioni, e in un contesto giovanile che già porta a gasarti. Così è stato.
Sicuramente tra quattro anni. A Tokyo nel 2020 sarà probabilmente uno dei pilastri della nazionale. Il difetto è che se avesse potuto già partire per Rio non si sarebbe trovato subito a dover vincere a tutti i costi.
Era felicissimo. Per la prima volta è salito sulla corsia a esultare. Non l’aveva mai fatto per rispetto ai suoi avversari: evidenzia la gioia incontenibile dopo tanto lavoro. Dopo la gara è venuto a ringraziami, mi ha regalato la «mascotte» dei campionati. Poche parole, in quei momenti c’era già tutto così.
L’anno prossimo proveremo con i doppi allenamenti anche nel periodo invernale. Ha potuto fare il professionista solo dopo la fine della scuola e in soli due mesi ha potuto portarsi a casa questo risultato. Allenamenti già dal mattino alle 6 e più coinvolgimenti esterni con i collegiali.
L’obiettivo di Nicolò sarà quello di stare sotto il minuto e strappare la semifinale al rivale americano. Dovrà fare il passo su di lui nei prossimi anni così come ha fatto con i suoi diretti avversari italiani fino a qui. Le possibilità per riuscirci ci sono tutte, un peccato non poterlo già fare adesso.