Matrimoni omosessuali Fuoco incrociato su Comi

VARESE È sempre bufera dopo il caso di Lara Comi che lo scorso venerdì, insieme al candidato dell’ala laica del Pdl Luca Marsico, ha incontrato i clienti dello Zsa Zsa. Qui, Comi si è dimostrata aperta al mondo dell’omosessualità denunciando l’arretratezza in materia del nostro Paese rispetto al resto dell’Europa, anche a causa «della presenza del Vaticano». A distanza di qualche ora, è arrivata la levata di scudi dell’area ciellina del partito impegnata sabato nel celebrare l’elogio della famiglia tradizionale. Questa volta a scendere in campo è il segretario cittadino del Pdl, Aldo Colombo, che critica il coordinatore provinciale di partito non tanto sui contenuti ma sulle scelte da lei condotte in campagna elettorale. «Mi aspetto che la coordinatrice provinciale sostenga tutti i candidati che si presentano alle elezioni e non solo qualcuno accompagnandolo nei personali appuntamenti propagandistici».Sempre allo Zsa Zsa, Comi ha annunciato la nomina di un referente per i diritti degli omosessuali nel Pdl provinciale. «Ci sono tanti argomenti che all’interno dello statuto di un partito sono d’interesse, come ad esempio, la famiglia e la crisi economica – continua Colombo – È senz’altro originale, quanto meno stravagante, che ci sia un referente di questo tipo quando non ci sono per altri ambiti

di interesse». Insomma, nell’ultimo miglio della corsa alle elezioni questo tema sembra dividere il partito. Ma la reazione al “caso Comi” arriva anche da Fabio Fedi, candidato in Fratelli d’Italia in Regione. Fedi si dice «disgustato», accusando la Comi di «strumentalizzare un argomento come questo, con una comparsata allo Zsa Zsa per puri scopi elettorali». «Questa è la dimostrazione di come una parte politica, che si rivolge al voto cattolico, poi tradisca la propria fede considerando gli omosessuali semplicemente degli elettori e non persone». Ma non solo, Fedi critica l’affermazione fatta dalla Comi in merito al Vaticano. «Mi permetto di affermare che la coordinatrice provinciale del Pdl sull’argomento fa discorsi da “bar”, senza conoscere quale sia la posizione dei cattolici e del Vaticano sul tema». Intanto la stessa Comi precisa il suo messaggio: «È inutile alzare polveroni e cercare polemiche strumentali» perché «regolare le formazioni sociali, non solo le coppie gay ma chiunque voglia condividere convivenza e solidarietà, non lede il principio costituzionale della famiglia». Il coordinatore precisa: «Non sono favorevole a matrimoni gay e adozioni gay. Detto questo penso però che i tempi siano maturi per regolare forme di convivenza attraverso una riforma del codice civile. Non c’è nulla di scandaloso in questo».

s.bartolini

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