L’opera è russa: gli ucraini protestano in piazza. Quelle polemiche stonate sulla Prima della Scala

Come da tradizione a Milano nel giorno di Sant'Ambrogio va in scena lo spettacolo d'inaugurazione della stagione del Teatro. Quest'anno la scelta è caduto su "Boris Godunov" di Modest Musorgskij, decisone che non è piaciuta al console di Kiev

MILANO – Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della presidente del consiglio Giorgia Meloni si inaugura oggi la stagione 2022-2023 del Teatro alla Scala con l’opera “Boris Godunov” di Modest Musorgskij. “Sono incuriosita, e’ la prima volta, sicuramente e’ una prima esperienza nuova”, ha detto la premier subito prima di entrare. Ad accogliere sia lei sia il presidente Mattarella – accompagnato dalla figlia Laura -, erano presenti il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. Ad assistere alla Prima, anche la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen.

“Sul palco reale ci saranno due delle sette donne piu’ potenti del mondo”, ha commentato il sindaco Sala. Non credo si parlera’ di politica, almeno lo spero”. Un “grande entusiasmo”, come ha sottolineato anche il governatore Fontana: mi sembra sia stato un anno in cui abbiamo saputo superare i problemi che derivavano dal Covid e siamo ripartiti”, ha detto. “E’ una grande serata e una bellissima giornata per Milano”, ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa poco prima di varcare l’ingresso.

Nel pomeriggio una ventina di cittadini ucraini si e’ riunita in piazza della Scala, davanti a Palazzo Marino per protestare contro la scelta di aprire la stagione con un’opera russa. “Credo che Milano sia stato molto generosa e attenta, non reputo giusta la loro richiesta di cancellare l’opera”, ha commentato il sindaco. Il sovrintende della Scala, Dominque Meyer, ha sottolineato che, in generale, “non ci sono state tante polemiche a parte quelle del console ucraino”. Ne ha parlato al suo arrivo in teatro, ribadendo che quello che viene presentato oggi e’ “un capolavoro della storia dell’arte. Non significa che sia un appoggio alla politica russa. Sono delle cose diverse”, ha spiegato. Tra gli altri, sono presenti la senatrice a Vita Liliana Segre; i ministri Gennaro Sangiuliano, Anna Maria Bernini, Adolfo Urso, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro e il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri.