VARESE «Torna, Silvio». Uno slogan che va letto come imperativo, come una richiesta. Ma creato con uno scopo preciso: aprire il dibattito sul futuro del centrodestra. A Varese, da ieri, sono stati affisi megacartelloni da sei metri per tre recanti appunto la scritta Torna Silvio, incastonata in quello che fu il simbolo di Forza Italia. In tutto dieci cartelloni, affisi in città, sia in contro, come in piazza Repubblica, che in periferia, come in viale Europa Un’iniziativa personale del consigliere comunale e assessore provinciale Piero Galparoli, esponenti di punta del Pdl, proveniente dale file di Forza Italia prima.
Il quale ha anche aperto una pagina Facebook, con lo stesso nome, «per dare il via ad un dibattito interno ma non solo sul futuro del nostro partito». «Torna, Silvio» «Un’iniziativa provocatoria – spiega Galparoli – con il chiaro scopo di smuovere le acque. In questa situazione politica che non si può non definire schifosa, è il momento di mettere a punto le idee. Il dibattito sui temi costruttivi, purtroppo, langue. E allora c’era bisogno di una svegliata. Con il gruppo Facebook ho chiesto a tutti di inviare le proprie considerazioni».
Commenti ne sono arrivati, non tutti positivi. Anzi, alcuni cittadini hanno espresso la loro contrarietà alla ridiscesa in campo di Berlusconi. «Va benissimo, l’importante è fare dibattito». E poi la provocazione: «Se la classe dirigente che ci ritroviamo è quella che finisce protagonista delle cronache in questi
giorni, allora forse è molto meglio il ritorno di Berlusconi». Galparoli rivendica poi la sua origine in Forza Italia: «Non a caso ho messo quella bandiera, perché io ho iniziato a fare politica con Forza Italia, un partito che portava avanti un’idea liberale di destra».
Ex An critici All’iniziativa di Galparoli, che nel Pdl fa parte dell’area formigoniana, ha risposto l’assessore ex An Stefano Clerici. Scrivendo su Facebook: «Un amico ha tappezzato la città con un invito: “Torna, Silvio”. Sì, torna a fare il presidente del Milan. E portati via la classe negligente del Pdl. Riconoscere il fallimento, fare autocritica e un profondo esame di coscienza, resettare e ripartire. No alle minestre riscaldate, no al maquillage da quattro soldi. La politica cammina sulle gambe degli uomini, e servono uomini nuovi per un nuovo centrodestra». Insomma, proprio nel giorno in cui Berlusconi avrebbe fatto un mezzo passo indietro sulla sua candidatura, a Varese la polemica spacca il partito. O quel che ne rimane.
e.marletta
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