È atterrato a Malpensa su un volo proveniente dall’Albania, convinto di farla franca, ma ad attenderlo c’erano gli uomini della Polizia di Stato e della SISCO della Squadra Mobile di Palermo: così è finita la latitanza di un cittadino belga, ricercato dal 14 novembre 2024 nell’ambito dell’operazione internazionale “Moby Dick”.
L’uomo era destinatario di un mandato di arresto europeo e figura centrale in un’organizzazione criminale transnazionale specializzata in frode intracomunitaria sull’IVA e riciclaggio di capitali, attiva in Italia, Spagna, Svizzera, Dubai, Singapore e altri Paesi UE. Il sistema illecito, altamente strutturato e paragonabile a una vera impresa multinazionale, ha generato un’evasione fiscale stimata in oltre 200 milioni di euro, con profitti netti superiori a 180 milioni.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura Europea (EPPO) con le sedi di Milano e Palermo, aveva già portato all’emissione di 43 misure cautelari. Nei confronti del cittadino belga, ritenuto tra gli organizzatori di vertice, il GIP del Tribunale di Milano ha emesso un provvedimento che contesta i reati di frode fiscale e riciclaggio aggravati, con l’aggravante dell’utilizzo di metodi mafiosi e camorristici e la finalità di agevolare associazioni criminali.
A fronte delle ipotesi di riciclaggio, è stato disposto un sequestro preventivo per oltre 10 milioni di euro, comprendente anche immobili e interi complessi residenziali. Il soggetto si era sottratto alla cattura per mesi, prima dell’arresto eseguito all’aeroporto di Malpensa grazie a un’operazione congiunta tra investigatori italiani e autorità internazionali.