Maxi operazione contro il riciclaggio internazionale: 11 arresti tra Varese e Palermo

Sgominata una rete criminale legata a camorra e mafia, accusata di frodi Iva e autoriciclaggio.
L’inchiesta è un’estensione del blitz “Moby Dick” che nel 2024 aveva portato a 47 arresti e sequestri milionari.

VARESE – Nuovo colpo alla criminalità organizzata internazionale. I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Varese, insieme agli investigatori del Servizio Centrale Operativo (SCO), della SISCO e della Squadra Mobile di Palermo, hanno eseguito 11 arresti nell’ambito di una vasta operazione antimafia coordinata dalla Procura Europea, con il contributo delle sedi giudiziarie di Milano e Palermo.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere transnazionale, finalizzata a frode Iva intracomunitaria, riciclaggio, reimpiego illecito di capitali e autoriciclaggio. Le accuse sono aggravate dal favoreggiamento di organizzazioni mafiose, in particolare camorra e mafia siciliana.

L’operazione rappresenta un’estensione dell’indagine già avviata con l’operazione “Moby Dick”, che il 14 novembre 2024 aveva portato all’arresto di 47 persone e al sequestro di beni mobili e immobili per oltre 650 milioni di euro. In quel contesto fu smantellata una rete criminale attiva non solo in Italia e Spagna, ma anche in diversi altri Paesi dell’Unione Europea, nonché in Svizzera, Singapore ed Emirati Arabi Uniti.

Tra i soggetti coinvolti nell’inchiesta vi era anche un cittadino belga, ritenuto al vertice dell’organizzazione. Dopo sei mesi di latitanza, l’uomo è stato finalmente arrestato lo scorso 26 maggio all’aeroporto di Malpensa, proveniente con un volo dall’Albania.

Con questa nuova fase investigativa, le autorità giudiziarie puntano a colpire l’intera filiera del riciclaggio e a smantellare definitivamente le connessioni fra criminalità economica, reti internazionali e mafie italiane.