Collo rigido, che non riesce a completare la normale rotazione. E poi il dolore, ancora ben lontano da passare. E poi ancora la settimana alle spalle, trascorsa giocoforza con allenamenti relativi e senza rischiare contatti.
La Openjobmetis Varese è partita ieri pomeriggio per Reggio Emilia con il “dubbio” Maynor come scomodo compagno di viaggio: oggi, contro la Grissin Bon, il playmaker sarà sicuramente dei dodici, ma le premesse sopra riportate inducono a un certo pessimismo relativamente a quantità e qualità del suo impiego sul parquet.
Dove finora non sono arrivati gli avversari (e alle 18.15 di questo pomeriggio ce ne sarà uno tosto da affrontare…) potrà la sfiga nel fermare i Resuscitabili di Attilio Caja? Potrà un infortunio, nemmeno occorso sul parquet (e la cosa fa una certa rabbia…)? Domande che avranno risposta solo questa sera. Di certo Varese, dovesse rinunciare – parzialmente o totalmente che sia – a
un leader ormai riconosciuto come tale da tutti i compagni, al motore del suo gioco diventato efficace e imprevedibile, a un giocatore che nelle ultime sei vittorie ha garantito 14 punti e 7,2 assist di media, sarà chiamata a un’impresa vera contro gli uomini di Max Menetti, ben più difficile di quello che raccontano la classifica, il roster avversario e la storia degli ultimi anni.
La macchina perfetta che ha appena scritto un record della pallacanestro italiana (sei vittorie partendo dall’ultimo posto in graduatoria non le aveva mai conseguite nessuno) dovrà fare di necessità virtù, ampliando le normali rotazioni dei suoi esterni: Bulleri (vice Maynor per eccellenza), Cavaliero (che l’Artiglio finora a sempre e solo utilizzato da guardia) per arrivare ad Avramovic, la cui naturale dimensione da uomo di rottura potrebbe – nell’emergenza – trasformarsi in un apporto di “governo”.
Di fronte ai biancorossi ci sarà una contendente rimasta indecifrabile per gran parte della corrente stagione. Partita con appiccicato addosso il ruolo di anti-Milano, autrice di un avvio di campionato fedele ai pronostici (sette vittorie nelle prime otto gare), la Grissin Bon si è poi persa in un vortice di infortuni (Della Vale e Gentile su tutti), incomprensioni tecniche e di gruppo (le voci dall’Emilia hanno sempre spifferato di una “digestione” relativa del ritorno di Rimantas Kaukenas all’interno dello spogliatoio) che le sono valse solo quattro vittorie dalla 9° alla 22° giornata. Un basso profilo che i reggiani sembrano essersi ora lasciati alle spalle, grazie ai tre successi consecutivi ottenuti contro Pesaro, Brescia e Capo d’Orlando.
Dici Reggio e pensi, ovviamente, alla stranezza (per il campionato italiano) che ti mette davanti a un quintetto interamente tricolore. A partire dall’ex Indimenticabile De Nicolao (5,6 punti e 3,4 assist) preferito al regista americano Needham, proseguendo con i due leader offensivi per eccellenza, Della Valle (15,5 punti e il 42,6% da 3) e Aradori (top scorer a quota 16 punti di media) e terminando con la ben assortita coppia di lunghi formata dall’altro ex Polonara (10,3 punti e 6,4 rimbalzi) e da Cervi (11,1 punti con il 63,3% da tre). Di rincalzo, oltre a Needham, arrivano l’ala Williams, il centro Reynolds, il veterano Kaukenas e uno Stefano Gentile in recupero. Temi tattici? La Grissin Bon è superiore come tasso di talento individuale, Varese lo è sotto canestro, come ingombro fisico e cifre, rimbalzi compresi: portare il centro della battaglia all’ombra delle plance (al netto dei 216 cm di Cervi che rimangono sempre un problema) potrebbe non essere una cattiva idea.