VARESE I lavori per la nuova sede della Medicina Nucleare sono partiti. Il nuovo reparto permetterà all’Ospedale di Circolo di disporre di una propria PET TC, la sofisticatissima apparecchiatura per la diagnosi delle patologie oncologiche, ora disponibile a noleggio solo per alcuni giorni alla settimana.
“L’acquisto della Pet Tc segna una tappa importante nella storia dell’Ospedale di Varese, – ha commentato il Direttore Generale, Walter Bergamaschi – nella direzione del miglioramento in qualità e completezza dell’assistenza offerta. Un investimento di grande importanza in termini di salute: in un contesto in cui le risorse sono particolarmente limitate, i fondi disponibili vanno gestiti con un’attenzione specifica agli obiettivi più efficaci”.
La nuova sede della Medicina Nucleare si trova al piano meno uno del monoblocco di via Guicciardini. Lunedì scorso è partito il count down di trecentotrenta giorni per realizzare il reparto, attualmente ancora ospitato nel sotterraneo dell’area antica dell’Ospedale di Circolo, arricchendolo anche sul piano tecnologico. A partire, appunto, dall’acquisto della PET, del valore di 2 milioni di euro, coperto con fondi messi a disposizione da Regione Lombardia.
L’investimento per la nuova sede del reparto, del valore complessivo di oltre 5 milioni di euro, prevede sistemazione, messa a norma, allestimento e arredo di un’area di circa 2mila metri quadrati ed è coperto per 4 milioni e mezzo dal lascito Maciacchini, una donazione preziosissima per l’Azienda Ospedaliera. Grazie a questo generoso gesto, infatti, la Medicina Nucleare potrà finalmente disporre di spazi adeguati e collocati in una sede più funzionale nel cuore tecnologico del nuovo ospedale, oltre che particolarmente confortevoli, pensati per accogliere pazienti che spesso si trovano ad affrontare una fase molto difficile, anche sotto il profilo psicologico, della loro vita.
Proprio partendo da questa considerazione, unitamente al fatto che gli esami di Medicina nucleare richiedono talvolta, per le particolari procedure che implicano, una lunga permanenza in reparto, le sale d’attesa che saranno allestite permetteranno di intrattenersi con musica o programmi televisivi.
e.besoli
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