Melvin Johnson: chi ha detto rookie? Air-Congo vola, Campani arma totale

Promozione piena per tutti: Pelle e la guardia Usa i migliori. Le pagelle di Alberto Coriele

Tanto lavoro sporco, ai fianchi e coi fianchi degli avversari sotto il tabellone. Mette insieme un bel gruzzoletto di rimbalzi.

Quando si sblocca, a due minuti dalla fine del secondo quarto, dalle tribune e dalla curva si solleva un fremito di sollievo, di soddisfazione. Gioca venti minuti camminando sulle uova, senza mai affondare il colpo. Gira già ad una velocità diversa rispetto alle ultime uscite.

I suoi primi passi in campionato a Masnago sono timidi, impauriti, quasi a non voler far troppo rumore. Poi si toglie di dosso la polvere: dieci punti solo nell’ultimo periodo, strapotere fisico notevole.

Cinque stoppate in un quarto: è un prototipo di giocatore creato in laboratorio. Raggiunge altezze siderali, quando c’è lui in zona il ferro è protetto più del Papa.

Non va mai al tiro, però si fa notare con due assist e tre rimbalzi che comunque gli regalano un pollice alzato.

Alcuni errori palla in mano da circoletto rosso, ma anche molte giocate apprezzabili. Va ancora a sprazzi, molto a sprazzi, però sta tornando ai suoi livelli, pian piano.

Molto bene nei venti minuti in cui calca il parquet. É presente, sia in fase realizzativa che a rimbalzo, è incisivo (9 punti e 8 rimbalzi), ripaga la scelta di Moretti di lanciarlo in quintetto. I suoi progressi dopo l’operazione estiva sono sotto gli occhi di tutti.

“L’uomo buono per tutte le stagioni”, come lo rinomina coach Moretti, tira con percentuali molto basse ma segna quando serve, e questo è già sufficiente.

Finisce in fondo alle rotazioni, e questo fa parte delle controindicazioni nell’avere un roster lungo. La sua stagione la costruirà facendosi trovare pronto quando serve, e sappiamo che non si tirerà indietro.

Straripante nel primo tempo, che conclude con 19 punti, 5 rimbalzi e 25 di valutazione. Varese gioca molto sul suo isolamento, lui è sempre puntuale nell’andare a canestro. Corona la prestazione con un recupero difensivo notevole, poi nella ripresa si riposa e lascia il proscenio ai compagni

Il suo biglietto di benvenuto in campionato al Lino Oldrini è sontuoso, da vero professionista del mestiere, altro che rookie. 6/9 da tre, 23 punti, miglior marcatore di squadra e quella stupenda attitudine di saper segnare (dall’arco, spesso), quando la palla pesa.

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