Meningite, la bimba si risveglia Per i compagni continua la profilassi

La piccola di tre anni, residente a Malnate, frequenta la materna Landriani di Olgiate. Il suo miglioramento è costante. La macchina della prevenzione ha funzionato bene

Migliora ancora la bambina di Marnate che frequenta la scuola materna Landriani di Olgiate Olona, colpita molto probabilmente da meningite meningococcica. La piccola di tre anni risponde alle cure. Già venerdì le sue condizioni facevano ben sperare.
«La bambina sta meglio, – dichiara il medico e sindaco di Olgiate – era sotto sedativi e ieri si è risvegliata. Ora respira da sola».

La bimba non si è sentita bene mercoledì quando le è salita la febbre. I genitori l’hanno fatta visitare dalla pediatra e giovedì l’hanno portata al Pronto soccorso dell’Ospedale di Busto Arsizio dove hanno consigliato il trasferimento alla clinica De Marchi di Milano. Mentre la bambina riceveva le cure nel nosocomio, venerdì a Olgiate Olona i suoi 130 compagni di asilo, unitamente alle educatrici e ai suoi famigliari, ricevevano da parte dell’Asl la prima dose della profilassi.

/>Gli operatori sanitari sono immediatamente intervenuti e alla scuola materna Landriani hanno provveduto ad informare i genitori di quanto stava accadendo e di che cosa fosse necessario fare. L’Asl ha altresì contattato per la profilassi tutti coloro che hanno avuto di recente un contatto diretto con la bambina, compresi coloro che erano nella sala d’attesa della pediatra quando i genitori l’hanno portata dal medico di fiducia per una prima visita all’insorgere dei sintomi.
La malattia presenta un periodo di incubazione che va da uno a dieci giorni per cui se qualcuno dovesse ritenere di essere entrato in contatto diretto con la piccola marnatese e non ha effettuato la profilassi può rivolgersi al medico.
La meningite, l’infiammazione delle membrane (le meningi appunto), può essere causata da diversi microorganismi: solo per alcuni tipi esiste una vaccinazione. I sintomi più tipici sono la rigidità nucale, la febbre alta, il mal di testa, il vomito o nausea, le alterazioni del livello di coscienza e le convulsioni.

La profilassi viene effettuata in questi casi a coloro che sono entrati in contatto diretto con la persona colpita da meningite. Tutte le altre invece non hanno necessità di assumere farmaci perchè il batterio si trasmette solo per via diretta e non indirettamente. Ciò significa che fuori da un organismo vivente esso sopravvive solo pochi minuti. In assenza del soggetto colpito dalla patologia dunque manca la fonte del contagio.
La profilassi consiste nell’assunzione di quattro dosi di uno sciroppo antibiotico. I medici dell’Asl hanno fornito la prima dose ai bambini e al personale venerdì pomeriggio. Le altre devono essere assunte a distanza di 12 ore. «Si tratta di dosi basse assolutamente tollerabili – afferma Giovanni Montano – che non comportano alcun rischio».