«Siamo soddisfatti che le nostre richieste siano state prese in considerazione, nei limiti delle possibilità, dall’amministrazione comunale. La ringraziamo». Delio Riganti, presidente di Ascom, saluta così la decisione di Palazzo Borghi di ridurre l’Imu e la Tares.
La prima passa, per le seconde case e gli edifici non residenziali, quindi anche quelli commerciali, da un’aliquota dell’1,06 a una dello 0,96 per cento. La seconda vede invece contenuti gli aumenti per distributori di carburante, pescherie e ortofrutta: da bollette quattro o cinque volte più alte dello scorso anno, l’importo verrà al massimo raddoppiato.
Quella per la riduzione di queste imposte per le attività commerciali «è una lotta che stiamo portando avanti su tutti e 23 i comuni della circoscrizione di Gallarate. E devo dire che molte amministrazioni le hanno contenute o, almeno, non le hanno aumentate». Nei Due Galli, in particolare, «la tassazione era alta e in questo momento non sono messi bene. Prendo atto di questa decisione e dico: bravi».
Chiuso quello gallaratese, resta aperto il fronte samaratese, dove i commercianti hanno dato vita ad una protesta lunedì scorso in comune contro gli aumenti della Tares. «Il sindaco Leonardo Tarantino ci ha promesso che avrebbe verificato la possibilità, se non di tornare alla Tarsu, almeno di limitare gli aumenti. Ha dato disposizioni ai tecnici, vediamo cosa riusciranno a fare».
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