Meno omega3, rischi depressione “Aumentare il consumo di pesce”

Si fa un po’ di luce sulle possibili cause dell’insorgere della depressione. Alcuni comportamenti depressivi possono infatti dipendere dai bassi livelli di acidi grassi omega3: lo sostiene una ricerca pubblicata su Nature Neuroscience dai ricercatori dell’Inserm (Institut national de la santé et de la recherche medicale) e dell’Inra (Institut scientifique de recherche agronomique), secondo cui ridotti livelli di omega3 possono avere conseguenze deleterie sulle funzioni sinaptiche e sui comportamenti emotivi. La soluzione è fin troppo ovvia: basta aumentare, con effetti positivi anche per altri gravi malattie, il consumo di pesci e crostacei, molto ricchi di omega3.Il problema si è cominciato a porre, spiegano gli

studiosi, nelle nazioni industrializzate a partire dal 20mo secolo, quando l’alimentazione ha iniziato a impoverirsi in acidi grassi essenziali – chiamati “essenziali”, appunto, perché il corpo non li produce da sé, ma deve assumerli dall’esterno, attraverso il cibo. Per verificare le loro ipotesi i ricercatori hanno studiato i topi nutriti con una dieta poco equilibrata in quanto a introito di acidi grassi omega3, rilevando in particolare che il deficit di questo acido grasso essenziale provoca disturbi nella comunicazione neuronale e una completa disfunzione dei recettori dei cannabinoidi, che svolgono un ruolo strategico nella neurotrasmissione. Queste disfunzioni neuronali sono poi state accompagnate da comportamenti depressivi.

u.montin

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