Mezzo Varese con grinta doppia

Gli uomini sono contati ma Stefano Sottili ha caricato al massimo il Varese, impegnato nella trasferta di Crotone, che apre la 35ª giornata alle 18 di oggi.

Le assenze sono pesanti perché in difesa non ci sono né il centrale Rea, che deve scontare l’ultimo dei tre turni presi per squalifica, né Grillo, unico terzino sinistro di ruolo della rosa, mentre a centrocampo mancano Zecchin e Cristiano e l’attacco è privo di Neto Pereira, Oduamadi e Calil.

In più, Di Roberto non è al meglio perché risente della botta presa sabato durante la partita con il Bari, mentre Forte ha raggiunto ieri i compagni in Calabria, arrivando, dopo una nottata insonne, direttamente dalla Germania, dove martedì aveva giocato con l’Under 20 di Evani la gara del Quattro Nazioni vinta 3-0 dagli azzurrini.

Se la situazione è complicata, Sottili ha fiducia: «So che chi andrà in campo darà il meglio e sfrutterà al massimo l’occasione per mettersi in mostra». Il tecnico cambierà modulo, lasciando il 4-2-3-1 e le ipotesi sono due: o costruire un 4-4-1-1 con Tremolada trequartista alle spalle di Pavoletti, oppure affiancare al centravanti Forte, in un 4-4-2.

I dubbi sono tanti, a partire dalla posizione di Corti: farà il terzino sinistro, come con il Bari, oppure sarà al suo posto in mediana? Sottili ha evitato di rispondere alla domanda nella conferenza stampa della vigilia, perché la risposta non era chiara nemmeno a lui.

Dunque, sarà sciolto solo all’ultimo questo dilemma, da cui ne dipendono altri: se Corti giocherà a centrocampo, a sinistra dovrebbe essere dirottato Laverone e Fiamozzi agirebbe così sulla destra, ma come terzino e non adattandosi a fare l’ala. Gli esterni alti sarebbero invece Di Roberto e Forte.

Nulla è scontato e Sottili si aspetta il massimo dagli interpreti: «Le difficoltà compattano il gruppo: quando vedo ragazzi vogliosi e pronti a essere competitivi per una partita, sorrido. La squadra deve vender cara la pelle e ognuno deve essere disposto a lasciare un braccio o una gamba pur di non perdere un metro. Bisogna dare il massimo e sbaglierei di grosso se scegliessi chi non è disposto a farlo».

Dall’altra parte, anche il tecnico del Crotone Massimo Drago punta sullo spirito di gruppo: «Se ai miei ragazzi dico di allenarsi per otto ore filate, loro lo fanno. Se in questo campionato abbiamo dimostrato di poter stare in alto il merito non è stato di un giocatore in particolare, ma del nostro insieme e del gioco di squadra. Se ogni interprete dà il cento per cento delle proprie potenzialità allora si vince».

Per Drago i suoi devono avere la mente sgombra: «Nel Crotone ci sono tanti giovani ma, rispetto a quelli di altre squadre, non sono abituati a lottare per qualcosa di importante. Noi stiamo provando a regalare un sogno alla città, ma non dobbiamo sentire nessun peso. Quando ci siamo posti degli obiettivi, abbiamo accusato pressione e siamo mancati. La testa va tenuta libera il più possibile».

E il Varese che arriva all’Ezio Scida con tante assenze? «Quando il Crotone è stato in emergenza – nota Drago – ha dato il meglio di sé. Affrontiamo una squadra che non sta facendo il campionato preventivato all’inizio di una stagione vissuta al di sotto delle aspettative. Ma i biancorossi hanno qualità e giocatori in grado di fare la differenza in qualsiasi momento».

La partita è stata affidata all’arbitro Manganiello di Pinerolo, arrivato al Franco Ossola per Varese-Avellino il 22 febbraio scorso: nell’ultimo minuto di recupero non aveva visto il fallo di Ely sul portiere ospite Terracciano, che aveva firmato l’autorete dell’1-1 dopo aver subito la carica nell’area piccola.

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