Miale leader orgoglioso: «Una Varesina così può fare qualsiasi cosa»

Difensore eccellente, Claudio Miale ci racconta della sua esperienza a Venegono Superiore e ricorda i due anni passati nel Varese

Claudio Miale è una roccia, una forza della natura. Ha 33 anni e da questa stagione si è messo a comandare la difesa della Varesina.Mercoledì gli attacchi del Piacenza si sono fermati su di lui. Un muro, una calamita per tutti i palloni alti, un parafulmine per tutti i pericoli assieme al compagno di reparto Albizzati. Master and Commander, signore e padrone dell’area di rigore.Tanto granitico e temibile in campo, quanto disponibile ed affabile fuori. Ci racconta questa sua

seconda giovinezza a Venegono Superiore: «Sono ancora stanco dalla partita di mercoledì: è stata davvero dura, ci abbiamo messo tutti l’anima, dal primo all’ultimo minuto. Siamo stati bravi e fortunati, il classico 1-0 in cui segni subito e poi ti copri, soffri, stringi i denti».Il day after trasuda legittimo orgoglio: «È stata una grande soddisfazione per noi. Per me direi anche doppia, perché mi sono pure ritrovato in prima pagina sul vostro giornale. Nonostante tutto, è sempre un piacere».

Claudio e la Varesina si sono cercati, si sono voluti, ed è un matrimonio che fa felici entrambi: «Questi primi mesi non fanno altro che confermare i motivi per cui ho scelto questa società in estate. Mi trovo benissimo, ho fatto una scelta giusta. È un ambiente in cui si pensa solo a giocare a calcio».
Le avversità possono essere delle bellissime occasioni, disse Thomas Mann. La Varesina veniva da un mese difficile, senza vittorie, ed il successo sul Piacenza capolista è un dolce risveglio dopo una notte di incubi: «Ci voleva, è arrivata una vittoria inaspettata ma meritata. Il Piacenza non aveva mai perso prima in campionato: con avversari così era importante fare una buona prestazione, e soprattutto cercare il giusto atteggiamento di gruppo. Siamo orgogliosi di quello che siamo riusciti a fare, abbiamo scritto un capitolo importante nella storia di questa società: ma deve essere solo un punto di partenza. Andiamo avanti così, perché con il lavoro ed il sacrificio si può ottenere qualsiasi risultato».

Miale è uno dei più esperti della Varesina, fa parte della vecchia guardia nonostante sia nello spogliatoio solo da qualche mese. Sotto l’ala protettrice dei “vecchi” stanno crescendo tanti giovani di assoluto valore.Axel Caldirola, il piccolo Rooney che ha castigato la capolista, ha 16 anni meno di Claudio ed è stato l’eroe della vittoria con gli emiliani. Il navigato compagno di squadra ha solo parole al miele nei suoi confronti: «Axel è un ragazzo che ha un potenziale enorme, e devo ammettere che nonostante i 17 anni

si dimostra già molto maturo. Deve solo continuare così, deve lavorare duro e sacrificarsi, e soprattutto stare sereno. Lo vedo allenarsi quotidianamente, può avere un futuro: dipende solo da lui. Quello che voi vedete la domenica in campo altro non è che il risultato dell’impegno con cui si allena in settimana».E domenica si va a Monza: «Questo girone è una piccola Lega Pro, ci sono squadre che per tradizione meriterebbero di stare al piano di sopra, un po’ come il Varese in Eccellenza. Sarà dura, lo sappiamo».

A proposito, dopo aver battuto il Piacenza Miale ha approfittato della serata libera per andare al Franco Ossola a vedere il Varese in Coppa Italia: «Nel pomeriggio Marrazzo e Gheller erano in tribuna al Comunale, ed io di sera al Franco Ossola. Spero di aver lasciato un buon ricordo alla gente di Varese, per me sono stati due anni fantastici. Ho ancora tanti amici a Masnago, ne ho approfittato per fare un giro».
Della sfortunata sfida con l’Ardor dice: «Mi spiace per la sconfitta, anche perché la squadra ha giocato bene e non meritava. Oltre al fatto che il gol era da annullare, si è visto benissimo a occhio nudo. Serate sfortunate possono capitare, ma sono sicuro che il Varese si rialzerà presto».