Milano, ex body builder e i genitori avrebbero sottratto fondi ad una disabile

Fondi sottratti ad una ricca vedova con problemi psichici la Gdf sequestra beni per oltre 2 milioni di euro (Immagine repertorio)

MILANO – Nel 2010 era già salito alla ribalta delle cronache per l’omicidio della moglie, dal quale era stato assolto per totale incapacità di intendere e volere. Adesso l’ex campione italiano di body building Mauro Rozza insieme alla madre ed il padre è stato raggiunto da un’ordinanza di sequestro di beni per oltre 2 milioni di euro. I tre sono indagati dalla Procura di Milano per reati legati alla presunta appropriazione del patrimonio di una amica di famiglia, vedova di un imprenditore e con gravi problemi psichici tali da essere dichiarata invalida al 100%. Le accuse contestate a vario titolo sono peculato, autoriciclaggio e frode informatica. La madre di Rozza era stata nominata curatrice della donna e, per l’accusa tra il 2011 ed il 2021, in concorso con il figlio ed il marito, avrebbe sottratto parte del patrimonio. Il sequestro ha riguardato 12 immobili tra Milano e Riccione, 4 auto compresa una Ferrari 488 Spider con targa della Repubblica di San Marino, 750.000 euro in

contanti trovati in una cassetta di sicurezza, 6 orologi di pregio. Le indagini sono state svolte dalla Guardia di finanza che oggi, 28 luglio, ha eseguito il sequestro disposto dal Gip Alessandra di Fazio si richiesta del Pm Cristiana Roveda. Rozza nel 2009 aveva confessato l’omicidio della moglie, uccisa con una sessantina di coltellate, ma nel 2010 era stato assolto per totale incapacità di intendere e volere. l’uomo fino al 2014 era rimasto ricoverato in un’ospedale psichiatrico giudiziario, poi avrebbe trascorso il suo tempo tra resort di lusso, viaggi in tutto il mondo e alla guida della sua Ferrari, con targa personalizzata. L’auto è risultata intestata ad una persona residente a San Marino ma secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stata acquistata con un bonifico da Sergio Rozza, padre dell’ex culturista. Per Antonia Maria Meanti, madre di Rozza, per il padre Sergio e per lo stesso Mauro Rozza, il gip ha disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima.