«Milano sono tutto tuo» Infatti Fortis è al Piccolo

Un gradito ritorno quello di Alberto Fortis nella sua Milano, città che per prima gli ha regalato il successo. Il cantautore, nato a Domodossola, presenterà le canzoni del nuovo cd “Do l’anima” oggi al Piccolo Teatro di via Rivoli 6, ore 21 con biglietti a 30 euro.

Giusto pochi giorni fa l’artista ha pubblicato un album di nuove canzoni, maturato in quattro anni di lavoro e realizzato con il polistrumentista Lucio Fabbri, già violinista nel gruppo Premiata Forneria Marconi. Ne sono scaturite undici canzoni dove la melodia diventa il denominatore comune, dall’iniziale “Tu lo sai” alla conclusiva “Buonamore”. Al disco hanno collaborato Roberto Vecchioni, Biagio Antonacci e il chitarrista Carlos Alomar.

Per la data milanese sarà preparato un allestimento scenografico particolare con il contributo dell’artista argentina Nina Surel. Un artista che Fortis ha incontrato al Festival MiArt rimanendo affascinato dalle sue opere che ritraggono donne dal volto algido e dalla provenienza ignota, quasi aliena, immerse in contesti bizzarri o multimaterici. È Nina Surel a suggerire la copertina del disco dove non si capisce se Fortis stia indossando la maschera per nascondersi, sdoppiarsi, moltiplicarsi o se, più probabile, la stia togliendo per tenere fede al titolo e mettersi a nudo.

Un Fortis che continua a rinnovarsi anche se il tempo pare non lasciare tracce sul suo volto e sul fisico sempre asciutto. I suoi esordi discografici risalgono al 1979 quando con l’album omonimo fa scalpore per via di un paio di canzoni dal linguaggio diretto, in controtendenza e non allineabile ai cantautori dai testi impegnati. Fanno discutere “A voi romani” e “Milano e Vincenzo”, dopo che l’artista aveva soggiornato a Roma in cerca di un lancio discografico. Diversamente Fortis dedica un sentito omaggio a Milano con “Il duomo di notte”.

L’anno dopo è tempo di replicare il successo con “Tra demonio e santità”, un lavoro piuttosto ambizioso con testi a tema per cantare di bene e male. Con il successivo “La grande grotta” Fortis torna alle ballate che fanno centro: “Settembre” e “La nena del Salvador”. Le canzoni di Fortis contengono tracce di musica inglese, in particolare si avverte forte l’influenza che i Beatles hanno avuto nella composizione delle sue canzoni. Non a caso “Fragole infinite”, l’album del 1982 viene registrato negli studi londinesi di Abbey Road, a rendere omaggio all’estro di John Lennon al quale si sente particolarmente in debito.

Sul palco, insieme a Fortis, ci saranno il co-produttore dell’album Lucio Fabbri al violino e al sitar, oltre alla band composta da Stefano Brandoni (chitarre), Franco Cristaldi (basso), Leif Searcy (batteria), Luca Fraula (tastiere) e Mary Montesano (cori).

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