Dieci regole, due squadre, quattro canestri e una gran voglia di giocare: ecco il baskin, che nasce a Cremona nel 2002, diffondendosi poi in tutta Italia ma, purtroppo, senza raggiungere il successo sperato. È stato pensato per permettere a giovani normodotati e giovani disabili di giocare nella stessa squadra. In effetti, lo sport permette la partecipazione attiva di giocatori con qualsiasi tipo di disabilità, fisica e/o mentale, che consenta il tiro in un canestro.Cos’è il baskin? È un’attività sportiva simile al basket ma con caratteristiche particolari e innovative. Il suo miglior pregio è, appunto, quello di coinvolgere insieme persone diversamente abili e persone senza disabilità, in modo da favorire una più facile integrazione e un maggiore coinvolgimento di coloro che più di tutto ne hanno bisogno.A spiegarcelo è Marco Palladini, membro della cooperativa Il Millepiedi, che ha scoperto e ripreso l’idea cremonese importandola nel territorio varesino: «Siamo riusciti a creare due squadre, una per i giovani under 15 e una per i più grandi. I ragazzi sono entusiasti, la possibilità di giocare tutti insieme offre più possibilità di inserimento, obiettivo della cooperativa dal 1998, anno di fondazione».Dopo la sessione invernale del Campionato della sezione Lombardia Nord, le partite riprenderanno a breve, con la stagione primaverile. Date importanti quelle del 10 e del 24 aprile, quando la squadra scenderà in campo in palestra Valle Olona, in via Aquileia a Varese. «È importante che la disciplina acquisisca visibilità – aggiunge Palladini -, è uno sport dalle grandi possibilità e dai grandi obiettivi. Nonostante i vari problemi organizzativi siamo riusciti a portarla avanti,
ed è importante avere il maggior numero possibile di volontari disposti ad aiutarci»Le dieci regole valorizzano il contributo di ogni ragazzo all’interno della squadra: infatti il successo comune dipende realmente da tutti. Quest’adattamento, che personalizza la responsabilità di ogni giocatore durante la partita, permette di superare positivamente la tendenza spontanea ad un atteggiamento «assistenziale» a volte presente nelle proposte di attività fisiche per i disabili.Ci sono cinque ruoli, suddivisi in base alle capacità motorie del giocatore.Il regolamento adatta: il materiale, tramite l’uso di più canestri, due normali e due laterali più bassi, e tramite la possibilità di sostituzione della palla normale con una di peso e dimensione diversi; lo spazio; le regole, ogni giocatore ha un proprio ruolo definito e si scontrerà, di conseguenza, con un avversario dello stesso livello.Anche i ragazzi normodotati beneficiano di questo percorso. Infatti nel baskin imparano ad inserirsi e a organizzare un gruppo che comprende al suo interno gradi di abilità differenti, dovendo così sviluppare nuove capacità di comunicazione mettendo in gioco la propria creatività e instaurando relazioni affettive anche molto intense. Per quanto riguarda i ragazzi disabili i miglioramenti possono essere considerevoli: aumenta la fiducia in sé stessi, la capacità di coniugare il sacrificio al piacere e la possibilità di accrescere le proprie abilità psicomotorie.Il prossimo passo sarà quello di proporre l’attività nelle scuole elementari e medie di Varese e di Induno Olona, per diffondere le idee di uno sport valido, con valori forti e sani principi.Per il regolamento completo e per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.ilmillepiedionlus.it o www.baskin.it