MALNATE Malnate in ansia per le condizioni di Emilio Riva, il fondatore dell’Ilva di Taranto – al centro della bufera in questi giorni – che ieri mattina è stato trasportato in ospedale al Monzino di Milano per una serie di accertamenti clinici. Forse controlli di routine, forse un malessere accusato nelle ultime ore per lo stress sulla vicenda dell’Ilva, fatto sta che in paese la notizia è circolata rapidamente creando apprensione. Sulle sue condizioni c’è il massimo riserbo.
A Malnate Riva resta una presenza “ombra”, l’uomo del mistero che si è fatto da solo ma che per le strade della città non si è mai fatto intravedere. La leggenda racconta che ai tempi d’oro il re dell’acciaio pioveva dall’alto con il suo elicottero con il quale atterrava direttamente nel giardino di casa. La sua villa nel corso degli anni era stata visitata da personalità di spicco: lo stesso ex premier Silvio Berlusconi pare che più di una volta abbia visitato la villa faraonica di Riva.
Oggi Malnate sta assistendo alla caduta degli dei con attenzione ma al contempo con distacco. Qualcuno, però, ancora ricorda l’autista factotum che accompagnava i figli a scuola e le feste nella villa. A Malnate la sua vicenda giudiziaria è vissuta con apparente distacco ma le sue condizioni fisiche sono diventate oggetto di interesse. Anche solo per una questione di umanità. Una posizione ben rappresentata da don Francesco Corti, il
parroco di Malnate che non ha mai avuto modo di incontrare l’imprenditore ma che ha, comunque, voluto diffondere un messaggio di vicinanza: «È importante comprendere che la vita è anche una parabola, che non si può essere sempre al top. Bisogna tenere conto dei momenti di precarietà. Oggi siamo vicini alla situazione dei Riva ma anche gli operai, i quali devono salvaguardare il posto di lavoro e la salute».
b.melazzini
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