New York, 13 giu. (TMNews) – E’ la maggiore operazione di acquisto nel settore calzaturiero da cinque anni a oggi, ed è anche la fine della storia di un’icona come marchio indipendente: Timberland è stata acquistata per quasi 2 miliardi di dollari dal gruppo tessile statunitense VF Corporation, il più grande produttore mondiale di abbigliamento sportivo. VF aggiunge così un marchio illustre a una gamma che comprende già Napapijri, Lee, Wrangler, Eastpak, The North Face e Kipling.
La società di Stratham nel New Hampshire tracciava le sue origini all’acquisto nel 1955 della quota di controllo della Abington Shoe Company da parte di un calzolaio della vicina Boston, Nathan Swartz. Nel 1973 era comparso il nome Timberland, inizialmente usato per una linea di scarponi in pelle impermeabili, rivelatasi così di successo che pochi anni dopo gli Swartz decisero di cambiare nome in The Timberland Company. Alla fine degli anni Settanta furono aggiunte le scarpe da barca e negli anni Ottanta partì l’espansione internazionale, dapprima in Italia, dove il marchio divenne subito popolarissimo. Oggi Timberland è un’azienda che fattura 1,43 miliardi di dollari, per tre quarti con le scarpe e per il resto con l’abbigliamento sportivo, guidata da Sidney Swartz, uno dei figli del fondatore.
“Timberland era da tempo il nostro obiettivo numero uno”, ha detto in una conference call con gli analisti il presidente di VF, Eric Wiseman. Probabile che l’affare sia stato deciso il mese scorso, quando il titolo Timberland a Wall Street ha subito un crollo dopo che l’azienda ha reso noto un utile sotto le aspettative a causa di un aumento dei costi.
In ogni caso VF paga i titoli Timberland a un multiplo più che rispettabile, 12 volte più dell’utile lordo per azione secondo calcoli di Bloomberg News. “Scommettono sul marchio”, ha commentato un’analista americana che segue il settore, Sarah Henry di Manulife Asset Management. Tra gli obiettivi di VF per Timberland c’è anche, hanno detto i dirigenti, un’espansione in Europa e in Cina.
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