Monteviasco, giornata storica: riparte la funivia. Fontana e Cosentino all’inaugurazione

Alla presenza dei più alti esponenti lombardi del territorio e del sindaco Nora Sahnane è stato finalmente ripristinato il servizio dell'impianto chiuso dal 2018. Il borgo di nuovo collegato con Curiglia. Il governatore: "Glia abitanti hanno dimostrato di essere comunità". Il vice presidente valgannese del Consiglio regionale: "Momento bellissimo. Ci abbiamo lavorato 7 anni, eravamo rimasti in 3 o 4 a crederci ancora"

CURIGLIA CON MONTEVIASCO – “Gli abitanti di Monteviasco hanno dimostrato di saper essere una comunità. Perché questi pochi abitanti hanno dimostrato che comunque bisogna tenere sempre duro, hanno dimostrato che bisogna sempre lottare per ottenere ciò che era un loro legittimo diritto”. Così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana presente oggi, con il vice presidente del Consiglio Regionale Giacomo Cosentino e il sindaco Nora Sahnane, all’inaugurazione della funivia che collega Curiglia alla frazione di Monteviasco.

Il piccolo borgo, con 18 abitanti ma molto frequentato da appassionati di trekking e di montagna, era rimasto isolato dal 12 novembre 2018, quando un infortunio sul lavoro aveva ucciso Silavano Dellea, storico manutentore dell’impianto. Monteviasco è infatti raggiungibile solo attraverso l’impianto a fune oppure percorrendo a piedi una mulattiera da 1.800 gradini. L’impianto è rimasto fermo prima a causa dell’inchiesta giudiziaria seguita all’infortunio mortale, poi a causa di difficoltà nell’individuare un nuovo gestore.

“Noi abbiamo messo a disposizione i soldi 15 giorni dopo che si era verificato l’incidente – ha poi spiegato a margine Fontana – Poi questa è la dimostrazione della burocrazia italiana, delle difficoltà di poter arrivare ad una soluzione che volevano tutti, ma che non si riusciva a raggiungere. E devo dire che anche l’ultimo passo è stato determinato dalla presenza del viceministro Rixi, il quale è riuscito a superare gli ultimi problemi, perché altrimenti ne sarebbero emersi altri”.

“Abbiamo lavorato 7 anni per arrivare a questo bellissimo giorno. Mi sento proprio di meritarmi di essere qui visto che, ad un certo punto, eravamo rimasti in 3 o 4 a crederci ancora – ha aggiunto Cosentino – Già dopo un mese dalla tragedia che ha causato il fermo dell’impianto abbiamo provveduto a stanziare le risorse necessarie per coprire i costi di servizio e finanziare tutti i lavori utili (totale circa 400.000 euro di contributi regionali), ma ci sono state un susseguirsi di complicazioni incredibili che ci hanno portati ad affrontare l’inverosimile. Ma non ci siamo mai persi d’animo – nonostante critiche e momenti di sconforto – e con un lavoro di squadra sincero e costruttivo direi che ce l’abbiamo fatta”.