Sposiamo il pensiero di un grande filosofo del Novecento applicato al calcio, riassunto in quel mix di fatalismo e realismo che ha sempre suonato così: «Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco».Ecco: nel sacco varesino Paolo Moretti pare esserci finito per davvero, stavolta. E dubbi ce n’erano pochi anche prima delle tante voci circolate ieri, quelle che hanno spifferato (o addirittura affermato) di firme poste in calce al contratto propostogli da Varese. Se il futuro allenatore della Openjobmetis (si chiamerà ancora così il prossimo anno la squadra di basket varesina?) ieri abbia impugnato o meno la penna, in mattinata,
nel pomeriggio, in serata, oppure stia per usarla durante la giornata di oggi, non è importante.Lo è l’ufficialità, ed è qui che Giovannino Trapattoni viene in soccorso: per dire gatto, aspettiamo il comunicato ufficiale.Le righe su foglio intestato, peraltro, dovrebbero essere questione di ore. E dovrebbero riguardare anche il direttore sportivo Bruno Arrigoni.Come preventivato, i piani alti di piazza Monte Grappa hanno usato la tattica propria di alcuni giocatori di scala 40, quelli che non aprono finché non hanno in mano tutte le carte necessarie a chiudere: che la partita sia durata un mese e mezzo, ormai, è solo un dettaglio.