Muore nei sotterranei dell’ospedale di Gallarate E il dormitorio resta vuoto

Un uomo è morto martedì notte mentre cercava rifugio nei sotterranei dell’ospedale. E intanto il dormitorio allestito nella sede della Protezione civile resta vuoto.

Noto per la sua dipendenza dalla droga, il 36enne spirato due giorni fa stava cercando riparo nei corridoi che scorrono sotto il Sant’Antonio Abate. Un decesso avvenuto per cause naturali, che fa tornare di drammatica attualità il tema dei senza tetto.

Invece che nei sotterranei dell’ospedale, infatti, il giovane avrebbe potuto trovare riparo in via degli Aceri, nella sede della Prociv. «Tutto è predisposto, basta solo stendere le brandine», assicura l’assessore ai Servizi sociali Margherita Silvestrini.

Eppure la struttura è chiusa. «Il nostro intervento è legato in parte al fatto che le temperature scendano sotto lo zero, in parte alle segnalazioni che ci vengano fornite dai centri di ascolto e dalla Croce Rossa». Ad oggi solo una persona è stata indirizzata in via degli Aceri, ma le è stata indicata un’altra soluzione.

Questo perché «possiamo mettere in piedi il servizio con un numero minimo di utenti, diciamo una decina». L’intera operazione, infatti, «si regge sull’impegno di volontari, disposti a trascorrere la notte in via degli Aceri e poi la mattina dopo recarsi al lavoro».

Le associazioni attive sul territorio segnalano ai potenziali utenti la struttura. È anche attivo una servizio navetta per accompagnarli in via degli Aceri. Nessuno, però, la sta utilizzando. Nemmeno il giovane che l’altra notte ha perso la vita nei sotterranei dell’ospedale.

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