VARESE Carlton Myers, e dove eravamo rimasti? Uno dei giocatori simbolo della nostra pallacanestro, capace di lasciare il segno sui meravigliosi anni novanta e di dividere le folle: amato, oppure odiato. Allergico alle vie di mezzo e incapace di fingersi diverso da quello che è sempre stato, campione assoluto e personaggio. Lui, che a Varese è sempre venuto da avversario e che con Varese ha sempre vissuto conflitti. Lui, che domenica parteciperà all’All Star Game di Biella, invitato alla gara del tiro da tre punti: e sarà in
campo con la maglia della Cimberio. La Cimberio in questione è quella della squadra di San Patrignano, la comunità di recupero per tossicodipendenti fondata da Vincenzo Muccioli: Cimberio è lo sponsor di tutte le attività sportive che si tengono in comunità, Myers ha chiuso la carriera vestendo proprio la maglia di San Patrignano. «Domenica – ci ha detto Carlton – scenderò in campo con la maglia di Sanpa, perché credo che sia giusto. Bisogna sfruttare ogni possibilità di sensibilizzare la gente su quello che si fa in comunità».
Quanto è importante lo sport a San Patrignano?
Lo sport è importante a Sanpa, ma è importante anche fuori: in tutti i contesti, in ogni situazione. Penso, per esempio, alla mia storia e al mio passato: e penso a quanto sia stato importante lo sport, per me.
Perché?
A un certo punto della mia vita sono arrivato a un bivio, lo sport mi ha fatto prendere la strada giusta e mi ha permesso di continuare a vivere in un certo modo. Ad altri miei coetanei, ad alcuni compagni, ad alcuni amici è andata diversamente. Purtroppo.
All’interno del processo di recupero in comunità, perché si fa sport?
Perché lo sport ti insegna a interagire con gli altri nel modo giusto, ti inserisce in una squadra e ti porta a lottare con i tuoi compagni per un fine comune, ti abitua a raggiungere un risultato e ti inserisce in una sana competizione.
Parliamo un po’ di basket?
Volentieri.
Di Cimberio in Cimberio: ha avuto modo di vedere Varese?
Ho visto in tv la partita con Sassari ed ero a Roma due domeniche fa: sì, l’ho vista.
E come l’ha vista?
Non dico nulla di nuovo, se dico che la squadra di Vitucci sta giocando un basket bellissimo: divertente, spettacolare. E la cosa bella è un’altra: abbiamo visto tante squadre giocare bene ma poi perdere. Varese dà spettacolo, diverte e riesce anche a vincere: è il massimo. Ma questo, ripeto, lo dicono tutti.
Dica qualcosa di nuovo, allora.
Uscito dal palazzetto di Roma, mi sono sorpreso a fare un ragionamento. Da tanto, tantissimo tempo non vedevo degli americani così intelligenti dal punto di vista cestistico: parlo di quattro americani di Varese e di due di Roma.
Si spieghi meglio.
Questi americani hanno capito che bisogna giocare insieme. Purtroppo molti loro connazionali ci hanno abituato diversamente, giocando per loro stessi prima che per la squadra: segnare più punti, fare più assist, indipendentemente dal risultato finale.
In cosa gli americani che ha visto a Roma sono diversi?
Hanno messo da parte il loro ego e pur essendo giocatori individualmente molto forti, hanno anteposto il bene della squadra al loro ego. E questo è molto importante, per tutti.
Per chi, ad esempio?
Per gli italiani, per i loro compagni di squadra che si sentono parte di un gruppo e come un gruppo possono crescere. Oggi più che mai le società devono capire che è sbagliato mettersi ciecamente nelle mani dei procuratori, perché è troppo importante scegliere attentamente i giocatori americani, valutando ogni caratteristica e tutte le variabili.
Verrà a vedere la Cimberio, anche a Varese?
Mi piacerebbe e per quanto mi riguarda non nutro nessun rancore nei confronti del pubblico di Varese. Anche se è chiaro che se dovessi venire, sarà difficile pensare che nessuno mi apostrofi o mi dica qualcosa. Però, ripeto, mi piacerebbe moltissimo riuscire a venire a Masnago, per vedere una partita serenamente.
La prendiamo come una promessa?
Facciamo che ci penso. Magari vengo a vedere Varese-Virtus Bologna, così risolviamo il problema: almeno, le sento una volta soltanto.
Francesco Caielli
a.confalonieri
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