Napolitano premia un genio varesino e la ricerca che aiuta

Se la bioeconomy sta facendo passi avanti è anche grazie a Varese. Anzi, grazie a un varesino. Gabriele Baj, nostro concittadino assegnista di ricerca del dipartimento di Scienze della vita dell’università di Trieste, ha ricevuto il premio internaz

– Il premio è dedicato a giovani ricercatori che abbiano svolto ricerche innovative sulle malattie neurodegenerative e che abbiano prodotto risultati scientifici con un potenziale impatto socio-economico.
«È stata un’emozione – commenta Gabriele Baj – eravamo in una cinquantina di persone e non mi aspettavo di essere selezionato tra i vincitori. Inoltre, ho avuto l’occasione di vedere il Quirinale, cosa che non capita certo tutti i giorni».

Nello specifico, Gabriele Baj ha ricevuto il premio per le “esplorazioni innovative sull’utilizzo del fattore neurotrofico derivante dal cervello” come terapia per la sindrome di Rett, la principale causa di ritardo mentale nelle bambine.
La giuria internazionale – in cui figurava il premio Nobel Tim Hunt – dava un punteggio extra ai candidati che vantavano un brevetto nel curriculum. Baj è inventore (insieme alla collega Valentina Vaghi) di uno screening farmacologico in vitro per verificare il fattore neurotrofico.


Un sistema che serve per capire come, quando e in quale misura le cellule celebrarli possono produrre un “farmaco” senza ricorrere alla somministrazione esterna dello stesso farmaco.
«È una grande soddisfazione vedere riconosciuti talento e dedizione a ricerche durate un decennio. Si tratta di un importante riconoscimento che premia i migliori giovani ricercatori nazionali nel campo della ricerca sulle malattie neurodegenerative» commenta Enrico Tongiorgi, responsabile del laboratorio dove – grazie a finanziamenti di Telethon, Fondazione Foremann Casali, Beneficentia Stiftung, e progetto In-Bdnf del Miur – Gabriele Baj ha sviluppato modelli di colture cellulari su cui sperimentare farmaci per la cura di malattie che comportano l’atrofia dei neuroni (come la sindrome di Rett).

«È un orgoglio per il dipartimento di Scienze della vita ospitare ricerche di punta come queste, oggi riconosciute dal nostro Paese e dalla comunità scientifica internazionale» commenta Giannino Del Sal, direttore del dipartimento.
Alla cerimonia, svoltasi nel salone delle feste del Quirinale, sono intervenuti il ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Stefania Giannini; il presidente dell’Irbm Science Park, Pietro Di Lorenzo e il presidente del consorzio “Collezione nazionale di composti chimici e centro screening” Enrico Garaci.
Il Capo dello Stato, oltre a Gabriele Baj, ha consegnato i premi “Bioeconomy Rome 2014” ai giovani ricercatori: Paola Conforti, Giuseppe Sciamanna, Ada Ledonne, Tania Massignan.