«Nelle zone delocalizzate la logistica di Malpensa»

SOMMA LOMBARDO Utilizzare le zone delocalizzate per insediare la logistica legata a Malpensa, salvaguardando così la brughiera intorno a via Gaggio. Questa la proposta di Gianpaolo Livetti, candidato di «Etico a sinistra-Per un’altra Lombardia». «Cosa faresti delle case delocalizzate?», la domanda che il consigliere provinciale racconta di sentirsi rivolgere dai cittadini della zona dello scalo. «Si programmi un’adeguata collocazione di quelle strutture logistiche previste nel master plan di Sea», la risposta affidata ad un comunicato stampa.

Una soluzione che permettere di non «sacrificare via Gaggio e la brughiera residua». Il tutto, prosegue Livetti, è possibile attraverso la definizione di «una destinazione urbanistica sovra-comunale per queste zone». Che agli insediamenti logistici inframezzi anche opere di «mitigazione ambientale».
Va da sé che «l’unico soggetto che può affrontare questo disegno molto complesso è la regione: nel futuro piano d’area Malpensa si preveda un capitolo a parte per le aree delocalizzate». Senza dimenticare due elementi. Il primo è l’elaborazione di una Vas che tenga conto degli elementi economici, sociali ed ambientali.

Il secondo è che «al progetto partecipino da subito tutti i comuni interessati», per evitare che su «una materia tanto delicata» si assista ad una nuova decisione «calata dall’alto». Ci sarebbe poi una terza condizione, ovvero che la programmazione regionale «non sia falsata da interessi di conventicola o di cordata». Ma questa circostanza, conclude Livetti, «spetta agli elettori realizzarla». R. Sap.

b.melazzini

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