Non ci fu alcun drone russo a sorvolare, lo scorso marzo, la divisione elicotteri di Leonardo (ex Finmeccanica) a Vergiate. L’allarme che aveva fatto scattare verifiche e indagini si è rivelato infondato. A generarlo, secondo quanto ricostruito, è stata una combinazione di interferenze: da un lato quelle prodotte dallo stesso sistema di sicurezza del Jrc – il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea di Ispra – dall’altro l’attività di un amplificatore di segnale GSM acquistato online da una famiglia residente nelle vicinanze, nel tentativo di migliorare la ricezione dei cellulari all’interno della propria abitazione. A riportarlo è il Corriere della Sera.
I sistemi di sicurezza del Jrc avevano registrato presunte anomalie nove volte tra il 20 marzo e il 14 aprile e altre tredici tra il 16 aprile e il 27 maggio. Segnalazioni che, inizialmente, erano state interpretate come il possibile passaggio di un drone di fabbricazione russa.
Alla luce degli accertamenti tecnici, la Procura di Milano ha quindi chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto per l’ipotesi di spionaggio. L’indagine era partita dopo l’allarme lanciato dal Centro di Ispra, che aveva ipotizzato il sorvolo di un drone “Zala 421”, velivolo prodotto dalla Zala Aero Group, azienda sottoposta a sanzioni europee per il sostegno all’invasione dell’Ucraina.
A rafforzare i sospetti aveva contribuito un ulteriore elemento: la presenza, durante uno dei presunti sorvoli, di una Cadillac nera nella zona. Dall’analisi dei tabulati telefonici, il proprietario dell’auto risultava in contatto con quattordici utenze russe, circostanza che aveva spinto l’antiterrorismo ad approfondire il caso per ragioni di sicurezza nazionale.
Gli approfondimenti successivi hanno però ridimensionato anche questo aspetto. L’auto è risultata appartenere a un imprenditore che intrattiene rapporti con cittadini russi per motivi legati al turismo. Parallelamente, gli investigatori hanno individuato la reale origine delle interferenze: i tentativi, del tutto innocui, di una famiglia di migliorare la copertura telefonica domestica e una criticità tecnica interna al sistema di sicurezza del Jrc. Un insieme di fattori che ha trasformato un falso positivo in un caso di rilevanza nazionale, poi definitivamente chiarito.













