Non lotta, non segna, non è mai incisivo, sbaglia una quantità industriale di tiri e non sembra volersi sporcare le mani per invertire un trend negativo.
Come sempre il suo inizio è anche moderatamente positivo, poi si adegua alla mediocrità generale, inizia a commettere errori da minibasket. C’è il solito malloppo di rimbalzi, ma non è mai sufficiente a giustificare una prestazione così.
La sua miglior giocata difensiva è una smorfia di disappunto quando gli sfugge via l’avversario diretto. Non lascia ricordi sulla partita, anzi il miglior momento di Varese, se così si può definire, arriva quando lui è seduto. In un’intervista ha dichiarato che la seconda parte della stagione sarà diversa: ecco, servono fatti e non parole in questo momento della stagione.
Ecco, forse meriterebbe più minuti e più considerazione perché, al netto di qualche errore e qualche forzatura di troppo, è l’unico che si prende l’onere di provarci, di rischiare, di sbagliare e di riprovarci. Ecco, non sarà un playmaker puro ma in questo momento merita le chiavi della squadra, perché se c’è un modo per salvarsi ora è avere coraggio. E a lui non manca.
Quattro falli ancora prima della pausa, vanifica diverse azioni offensive con infrazioni elementari, ingiustificabili, incommentabili. Mostra tutti i suoi limiti, tecnici e caratteriali, in una partita in cui serviva altro, non trova stimoli per esaltarsi e si chiama fuori troppo presto.
Intendiamoci, la sua prestazione è brutta brutta, però emerge per la volontà almeno di tirare, e per tre volte gli entra anche. Non sta giocando bene, mai in queste due stagioni era andato così male, gli riescono davvero poche cose, però mantiene dignità ed attaccamento, e bisogna dargliene atto.
Nella sua partita ci sono solo falli e niente altro. Eppure contro Sassari aveva lanciato segnali diversi e confortanti.
Il suo primo quarto è tutto sommato accettabile (non positivo), fatto di lotta e qualche punto. Poi si inabissa nel profondo mare, non riesce più ad emergere e a dare una scossa alla squadra, come spesso gli riesce.
All’ennesima volta che provi un isolamento, e sbatti inesorabilmente contro la difesa avversaria, non ti sovviene, per caso, l’idea di cambiare? Niente da fare. Sbatte la testa contro il muro per tutta la partita, commette un antisportivo, sbaglia tutto, liberi compresi.
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