– L’inquinamento migliora e i negozi del centro riaprono le porte. I valori di Pm10 nell’aria stanno progressivamente rientrando nella norma, ma i negozi che non rispettano il regolamento sono ancora tanti e non c’è sanzione che tenga. Nelle scorse settimana gli agenti della polizia locale avevano controllato decine di negozi del centro storico che tenevano le porte aperte, sanzionandone quattro. Multe da 50 euro che evidentemente non rappresentano un deterrente sufficiente contro la recidività.
Facendo una passeggiata per le vie dello shopping la situazione è evidente. Mentre alcuni store hanno recepito il messaggio, altri continuano a tenere le porte aperte e i riscaldamenti al massimo. Uno stratagemma che, secondo consolidate strategie di marketing, servirebbe ad aumentare le possibilità che i clienti accedano al negozio. Senza barriere, la gente sarebbe più stimolata a varcare la soglia dei locali. Se da una parte si favoriscono le vendite però, la strategia delle porte aperte contribuisce dall’altra ad aumentare sensibilmente l’inquinamento dell’aria. Tenendo i riscaldamenti costantemente a temperature altissime si aumentano le emissioni di inquinanti. Ragion per cui, in una situazione di emergenza come quella che abbiamo attraversando e che potrebbe ripresentarsi, l’amministrazione sta adottando la tolleranza zero nei confronti dei negozi che si ostinano a tenere le porte aperte.
E anche i cittadini si stanno dimostrando sempre più sensibili all’argomento, tanto che online sono nati movimenti di protesta che invitano a boicottare i negozi che ancora adottano questa pratica. Non tutti sono fuori legge però. Alcuni locali sono in regola perché dotati dei così detti “tagliavento”, delle lame d’aria posizionate all’ingresso che impediscono al calore di uscire e al freddo di entrare, ma sono davvero pochissimi. Basta percorrere le vie principali del centro per rendersene conto. Sono soprattutto i franchising ad avere questo brutto vizio e, per loro ammissione, è la politica aziendale che lo impone. «Purtroppo non possiamo
fare nulla al riguardo, se non continuare con i controlli e con le multe – spiega l’assessore alla Sicurezza – Prima di Natale abbiamo fatto una serie di controlli a tappeto, sanzionando chi non era in regola e continueremo a farlo anche in futuro». Adesso che l’emergenza smog si può considerare rientrata anche la tolleranza è maggiore. Gli ultimi dati dell’Arpa sulla qualità dell’aria sono confortanti. Se tra l’uno e il due gennaio i valori di Pm10 hanno oltrepassato la soglia massima consentita di quasi 20 punti, da domenica ad oggi sono scesi di altrettanti milligrammi per metro cubo.
Situazione che ha scongiurato il blocco della circolazione per i mezzi più inquinanti e l’abbassamento dei termosifoni a 19 gradi. Sarebbe bastato un giorno in più per far scattare l’ordinanza che l’assessore alla Tutela Ambientale, , tiene nel cassetto pronta da far firmare al sindaco. Per chi volesse contribuire alla prevenzione e al contenimento dell’inquinamento, può consultare il decalogo stilato dall’amministrazione e consultabile dal sito internet del comune di Varese.