Un’azione legale è stata avviata in tribunale a Milano contro Meta e TikTok dallo studio legale torinese Ambrogio & Commodo, per conto del Moige e di un gruppo di genitori. L’obiettivo è impedire l’accesso ai social media ai minori di 14 anni, come previsto dalla normativa europea.
La prima udienza è fissata per il 26 febbraio 2026. I legali sostengono che l’uso dei social possa provocare danni significativi nei giovanissimi, e denunciano che le piattaforme consentono troppo facilmente iscrizioni illegali.
Tra le richieste principali:
- Eliminazione dei sistemi che creano dipendenza, come la manipolazione algoritmica e lo scroll infinito.
- Informazioni chiare e diffuse sui pericoli derivanti dall’uso eccessivo dei social.
Secondo il pool di specialisti in neuropsichiatria coinvolto, l’esposizione digitale irregolare può interferire con la dopamina e causare perdita del sonno, calo del rendimento scolastico, depressione, difficoltà nelle relazioni e nella gestione delle emozioni.
In Italia, Meta e TikTok contano circa 90 milioni di utenze, di cui 3 milioni riconducibili a giovanissimi. L’avvocato Stefano Commodo ha commentato: “I social non sono baby sitter. Possono provocare danni gravissimi: è come se l’uomo nero bussasse alla porta e la mamma gli affidasse il proprio figlio”.