VARESE Aziende che non riescono a pagare gli stipendi, servizio che si blocca. E immondizia che resta abbandonata sul ciglio della strada. Quadro drammatico quello dipinto dal Sole 24 Ore, secondo il quale il rinvio della prima rata Tares a luglio rischia di paralizzare la raccolta dei rifiuti.Soprattutto, è un quadro che potrebbe riguardare anche alcuni Comuni in provincia di Varese. Il problema sta in questi termini: con l’emissione dei ruoli a giugno e il primo versamento a luglio, almeno fino a settembre le aziende dovranno lavorare sostanzialmente gratis.Eppure già dal primo gennaio dovranno sostenere le spese di funzionamento, pagare i fornitori e soprattutto gli stipendi. «Noi gestiamo il servizio a pareggio dei costi e solo per i Comuni soci. Non avendo fonti di utile è naturale che, se non incassiamo le fatture, la giostra si ferma», spiega Antonio Frascella, amministratore unico di Sieco, società che gestisce il servizio a Cassano Magnago, Castelseprio, Lonate Ceppino, Caronno Varesino e, dal primo aprile, a Castellanza. «In questo momento non sentiamo ancora lo stop, ma se andiamo davvero fino a settembre per avere
liquidità vuol dire che o i fornitori o gli operai non prenderanno i soldi». Ad oggi l’azienda ha 22 dipendenti, che saliranno a 35 da aprile. Ma c’è il rischio di una sospensione del servizio? «Non voglio essere allarmista, al momento continuiamo lavorare grazie ai fidi concessi dalle due banche nelle quali abbiamo un conto corrente aperto».Se non fosse per le ‘spalle grosse’ di A2A, anche la varesina Aspem si troverebbe nella stessa situazione. «Il problema di liquidità esiste e fa specie che il legislatore non l’abbia preso in considerazione» spiega il presidente dell’azienda William Malnati. In realtà il governo si era espresso contro questo rinvio, approvato però da Pd, Pdl, Udc e Fli, con l’astensione della Lega Nord e il voto contrario di Idv e Radicali.Il risultato è che prima dell’autunno non entrerà denaro contante nelle casse delle aziende, che «dovranno farsi carico di questa crisi di liquidità o sopportandone il costo finanziario o rimandando alcuni pagamenti». Varese, grazie ai rapporti con A2A, dovrebbe riuscire a non lasciare i dipendenti senza stipendio e garantire la continuità del servizio.
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s.bartolini
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