No ai doppi incarichi politici Ma Varese punta anche ai Cda

VARESE Una testa, un incarico. E soprattutto «maggiore selezione di chi deve ricoprire i ruoli amministrativi. Dopo che il consiglio federale della Lega Nord, come annunciato dal segretario Roberto Maroni, ha deliberato l’incompatibilità tra i doppi incarichi di natura politica, i varesini chiedono di più alla Lega 2.0. A partire dall’estensione di questa incompatibilità anche per quanto riguarda i ruoli nei cda di enti pubblici e partecipate. Se la decisione del consiglio federale pone infatti divieto di rivestire due incarichi elettivi, ad esempio deputato e sindaco, o consigliere comunale, prassi molto diffusa nel Carroccio, non è chiaro se un medesimo divieto valga anche per doppi ruoli di natura diversa: ovvero rappresentante delle istituzioni in un ente locale o in Parlamento, e allo stesso tempo rivestire l’incarico in un cda. E proprio su quest’ultimo punto i varesini chiedono maggior chiarezza.«È una questione molto delicata – dice il capogruppo in consiglio Giulio Moroni – ma allo stesso tempo di facile soluzione. La mia posizione è che un militante rivesta un solo incarico, indipendentemente dalla sua natura. Quindi chi viene eletto nelle istituzioni si dedica a quelle, e chi invece viene scelto per amministrare

una società fa altrettanto. Senza sovrapposizione. O confusione».Ma non finisce qui. Perché Moroni fa un passo in più. «Ma la richiesta fondamentale è che i ruoli amministritivi vengano affidati sulla base di precise competenze. Ovvero se uno viene scelto per entrare in un cda, nella sua formazione dev’esserci attitudine all’incarico da svolgere». Insomma, basta nomine esclusivamente politiche. E proprio in questo senso la sezione di Varese, per volontà del segretario Marco Pinti, sta lavorando alla redazione di un database con i curricula di tutti i militanti, in modo da fare scelte precise quando occorrerà scegliere membri di cda. Una decisione ben accolta dalla base. Perché un’altra istanza che viene dal basso è quella di non mandare nei cda sempre i «soliti noti». «La decisione del consiglio federale di porre l’incompatibilità tra ruoli politici è positiva – aggiunge il consigliere comunale Massimo Realini – Tuttavia mi sembra giusto estendere l’incompatibilità a tutti i ruoli».«Una testa, una poltrona è il principio migliore. Anche perché in questo modo si liberano posti di amministrazione, dove, soprattutto i giovani, possono farsi le ossa. Questo è quello che aupisco: maggiore rotazione dei ruoli e soprattutto principi meritocratici» conclude.

s.bartolini

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