LUINO Lega Nord e Udc unite a presidio dell’ospedale di Luino. Anche nel senso fisico del termine. Perché sono state le delegazioni dei due partiti, ieri pomeriggio, a manifestare direttamente di fronte al “Luini – Confalonieri” nel tentativo di incontrare e dialogare con il direttore generale dell’azienda ospedaliera varesina Walter Bergamaschi, atteso per la tradizionale visita natalizia. Bandiere alla mano così il commissario della sezione luinese del Carroccio, Giorgio Fiorio, e il consigliere provinciale dell’Udc Piero Rossi, accompagnato dal segretario cittadino sempre dell’Udc Alessandro Franzetti, hanno voluto ribadire tutte le loro preoccupazioni sul futuro del presidio ospedaliero della città e sulla politica «di riorganizzazione che rappresenta una sorta di svuotamento delle attività ospedaliere». «La gente non vuole che questo ospedale venga ridimensionato – ha tuonato Fiorio – perché è un punto di riferimento fondamentale del territorio. Oltre tutto si continua a insistere sul rilancio turistico di questa porzione della provincia e, con la popolazione che triplica nel corso della bella stagione, qui si diminuiscono le attività ospedaliere. Quando invece andrebbero potenziate e rese ancor più efficienti». Da qui la necessità, secondo i militanti e i vertici locali di Udc e Lega, di fare pressione e manifestare
per il futuro dell’ospedale. E chiedere una decisa inversione di rotta rispetto alla gestione attuale. «Esistono spazi inadeguati come quello del punto prelievi – ha aggiunto Rossi – e criticità emerse nell’accorpamento tra i settori chirurgico e ortopedico che vanno a penalizzare le attività e il numero dei posti letto di questi reparti. L’impressione che si ha di fronte a queste scelte è quella di uno svuotamento lento ma inesorabile del presidio in favore dell’ospedale di Cittiglio». Con il rischio, ha precisato Franzetti, «che si arrivi alla messa a rischio della stessa esistenza dell’ospedale di Luino». Da qui il tentativo di incontrare Bergamaschi, per cercare di ottenere subito un confronto. Con il blitz che però non è andato a buon fine. «Questa non è la sede istituzionale per questo tipo di discussioni – ha infatti riposto Bergamaschi alle delegazioni dei due partiti – anche perché esistono altri tavoli». Parole che non hanno però contribuito a rasserenare gli animi. «Perché mi chiedo – ha concluso Fiorio – quale sia, se non questo, il tavolo giusto dove i cittadini possano, ed è un loro preciso diritto, esprimere tutte le loro preoccupazioni sul futuro del presidio ospedaliero di Luino».
b.melazzini
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