No alla carne sintetica! “che il turismo 2024 sia all’insegna del cibo made in Varese”

Colombo: “Le incognite sulla carne artificiale sono troppe, per questo sin da subito ci siamo fatti portatori di un’inversione di tendenza. Dalla provincia di Varese il “no” al cibo sintetico è stato ed è massiccio”

Anche la Florida dice No alla carne sintetica: l’importante cambio di rotta degli gli Stati Uniti

Il governatore della Florida, Ron De Santis, ha firmato una normativa che vieta la produzione e la vendita di carne sintetica, segnando un’inversione di tendenza nell’approccio americano verso questo tipo di cibo. Questa decisione non solo influisce sulla scena domestica, ma invia un messaggio forte all’Europa e oltre: la Florida, dove la carne sintetica era stata concepita, ha riconosciuto i rischi legati a questa tecnologia ancora oscura e ha optato per il divieto.

Pietro Luca Colombo, presidente di Coldiretti Varese, commenta l’importanza di questa inversione di tendenza, sottolineando il crescente consenso contro la carne sintetica, anche nella provincia di Varese. Oltre il 70% dei cittadini si oppone al consumo di prodotti a base cellulare, consapevoli dei pericoli ambientali e sanitari che questa tecnologia comporta.

La carne sintetica porta con sé numerosi rischi per la salute, come evidenziato da uno studio che individua ben 53 potenziali pericoli legati ai cibi prodotti in laboratorio. Questo ha portato i repubblicani a introdurre legislazioni anti-carne sintetica in almeno sette stati americani, segnalando un crescente scetticismo verso questa innovazione.

Nel frattempo, la provincia di Varese si prepara per l’alta stagione turistica, puntando sulla promozione del cibo autentico e territoriale. Questo approccio sostenibile e legato alla tradizione può posizionare l’Italia come apripista mondiale nella lotta contro la carne sintetica, soprattutto dopo l’approvazione di una legge nazionale che vieta la produzione e la commercializzazione di cibi a base cellulare.

Questo cambiamento di rotta dimostra come la mobilitazione civica e l’impegno delle istituzioni possano influenzare le politiche alimentari a livello globale, aprendo la strada a un futuro più consapevole sull’alimentazione.