«Noi, in guerra per il latte»: i nostri allevatori in trincea

La battaglia per il giusto prezzo ai produttori raccontata dal vivo: «Lavoriamo in perdita, stiamo morendo». Oggi la marcia su Milano

«Salviamo il nostro latte, i nostri prodotti d’eccellenza, le nostre aziende. In provincia di Varese le aziende sopravvivono da almeno due anni: siamo al punto di non ritorno. Rischiamo di perdere prodotti d’eccellenza che possono fare la differenza, anche in ambito turistico, per il territorio». E Varese mantiene la posizione. Nessun passo indietro a Ospedaletto Lodigiano (Lodi) a tenere il presidio di Coldiretti che impegna dalla notte tra venerdì e sabato gli allevatori di Coldiretti Varese, lì giunti insieme a centinaia di produttori di latte da tutta Italia.

E oggi tocca alla grande distribuzione: Coldiretti Varese sarà presente davanti al Carrefour all’altezza del Forum di Assago. Con loro e , presidente e direttore della federazione provinciale. «Con la riapertura dei negozi e dei supermercati sale alle stelle la tensione nei pressi dello stabilimento della Lactalis, dove i camion per i rifornimenti sono fermi nel piazzale, con il continuo afflusso spontaneo di allevatori della Coldiretti da tutte le regioni, che ha reso impossibile l’accesso alle strade limitrofe, dove sono parcheggiati un centinaio di trattori», spiegano. Dopo tre notti di presidio all’addiaccio, è nella giornata di oggi che si prevede la maggiore presenza di allevatori. I produttori hanno anche preparato il vero formaggio made in Italy, da far assaggiare ai dirigenti dello stabilimento presidiato della Lactalis, che, dopo aver conquistato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli, è diventata il primo gruppo del settore.

«Il latte – denuncia la Coldiretti – è sottopagato a 34 centesimi al litro, nonostante i costi di produzione in Lombardia siano compresi tra i 38 e i 41 centesimi al litro, secondo lo studio ufficiale in riferimento alla legge 91, che impone un prezzo alla stalla commisurato ai costi medi di produzione». Intanto la “guerra del latte” si allarga e oggi raggiungerà anche la grande distribuzione, in tutte le regioni (in Lombardia, oltre ad Assago, a Parabiago: dalle 9.30 al Carrefour di via Butti) «per far conoscere ai cittadini i motivi della mobilitazione che sta impegnando decine di migliaia di allevatori, per impedire la chiusura delle stalle ed effetti irreversibili su occupazione, economia, ambiente e qualità dei prodotti». Gli allevatori italiani porteranno le proprie mucche davanti ai supermercati e ai centri commerciali per far scoprire, anche ai più piccoli, da dove viene il latte e come si ottengono i formaggi senza polveri o semilavorati industriali. L’incontro con i consumatori al momento di fare la spesa ha anche l’obiettivo di dare di utili consigli nell’acquisto di prodotti lattiero-caseari, per non cadere nell’inganno del falso made in Italy. Sotto accusa latte, yogurt e formaggi spacciati come italiani per la mancanza di una normativa chiara in etichetta, ma anche per l’utilizzo di sottoprodotti.