Noi tifiamo Claiton Dos Santos perché non è mai stato un semplice calciatore: in lui viveva, e vive, lo spirito della scalata e quello del Varese. Terra, sangue e radici d’uno splendido selvaggio.
Scriveva di Claiton il blog “OrgoglioVaresino” nel giorno dell’addio, l’8 luglio 2011: «Dopo 5 anni, dove ha collezionato 2 promozioni, una semifinale play-off e 2 salvezze all’ultima giornata, Dos Santos lascia il Varese per accasarsi al Bari. Giocatore duttile e sempre pronto a sacrificarsi…”.
Il suo ritorno in biancorosso a trent’anni dopo 64 presenze e 6 gol in B al Bari e 6 presenze in A col Chievo equivarrebbe, di questi tempi, all’acquisto di Pavoletti. Perché Bettinelli riavrebbe con sé un pezzo di Varese (nel senso di maglia e appartenenza) forse impagabile: Luca Sogliano, per esempio, lo considera come un figlio. Ricominceremmo da dove abbiamo iniziato: guerra e polvere. Duro e puro. Ambrosetti, a quanto disse una volta, non ama i cavalli di ritorno, ma per Claiton un’eccezione è doverosa.
Guardando agli ingaggi pesanti, il Varese non può sostenere quello di Di Roberto: l’interesse del Lecce è concreto, Lele Ambrosetti dovrà trattare con Antonio Tesoro.
Il terzino ungherese Krisztian Tamas (classe ’95, Primavera Milan) è sempre nel mirino biancorosso, come Douglas dell’Udinese (stesso ruolo).
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