Imbrattata e vandalizzata da ignoti, probabilmente la scorsa notte, la targa commemorativa che il Comune di Luino nel 2014 ha dedicato al carabiniere Roberto Ticli, caduto in servizio nel 1990 a Porto Ceresio. «Un atto vandalico ignobile quello che ha distrutto la targa dedicata a Roberto Ticli» il commento del consigliere regionale Luca Marsico, che in passato ha indossato la divisa dell’Arma e che ha partecipato ai funerali di Ticli, oltre che alla cerimonia dell’inaugurazione della targa, voluta dal Comune di Luino e in particolare dal consigliere comunale del Min Pietro Agostinelli e avvenuta il 7 dicembre del 2014; la lapide commemorativa si trova nei pressi della rotonda di Creva a
Luino. «Esprimo grande indignazione e ferma condanna per una tale scellerata azione» prosegue Marsico, da sempre vicino all’Arma dei carabinieri. Il consigliere regionale varesino di Forza Italia ha postato il suo commento sdegnato sulla propria pagina Facebook; moltissimi i commenti di tanti semplici cittadini, i quali hanno espresso massima solidarietà all’Arma, condannando fortemente il vile atto vandalico e chi lo ha commesso, probabilmente la scorsa notte, approfittando del buio per non essere visti da nessuno. «Gesto infame di gente ignobile» commenta Roberto, mentre Cosetta scrive di «non avere parole per commentare il gesto di questi cretini che non sanno fare nulla se non rovinare monumenti o targhe commemorative».
Tutti auspicano che questo grave gesto non resti impunito e che i responsabile vengano individuati dalle forze dell’ordine e processati. «Speriamo che in quella zona di Luino siano presenti delle videocamere di sorveglianza – auspica Francesco – e che questi individui, che non definirei persone civili ma soltanto ignoranti imbecilli, vengano arrestati e giudicati per il reato che hanno commesso».
Roberto Ticli adempiva il suo dovere sul territorio della provincia di Varese, sempre con impegno e abnegazione, fino a perdere la vita in servizio a 24 anni, ferito a morte da un pregiudicato in fuga dal posto di blocco, nel 1990 a Porto Ceresio, lasciando la moglie e una figlia di un anno. «La troppa tolleranza e il permissivismo portano a questi risultati – commenta Wanda – non ci saranno grandi risultati in termini sanzionatori ma spero veramente che le telecamere identifichino i responsabili di un gesto tanto ignobile». C’è anche chi invita a non mollare e a non arrendersi alla stupidità dei vandali, come Luca che scrive «potranno distruggere la tarda cento volte e noi la ricostruiremo più bella e più grande centouno volte». Inutile che i vandali agiscano nell’ombra della notte per non farsi vedere. «Si sa che i vigliacchi agiscono di notte – sottolinea Angela – sperano che il buio celi le loro sembianze ma la luce della loro codardia no, per quella non c’è buio che tenda». Ticli ha ricevuto anche la medaglia d’argento al valore militare “alla memoria”. «Un giovane valoroso dal profondo senso del dovere dimostrato fino al sacrificio della vita» lo ricorda Marsico.