«Non ci sono infiltrazioni jihadiste»

Il questore di Varese, Francesco Messina, saluta la città facendo il punto sull’argomento più caldo. «Via Giusti? Non una moschea, ma un centro studi». I controlli? «Ci sono da anni, ora anche in Rete»

– Moschea di via Giusti? «Prima di tutto non è una moschea ma un centro di studio». , da una anno e mezzo questore di Varese saluta la città giardino prima del trasferimento a Caserta.
E racconta il territorio a 360 gradi. Partendo dai timori rinfocolati dagli attentati di Parigi. Alcuni politici hanno indicato il centro studi di via Giusti come moschea da tenere d’occhio. Stando a fonti di stampa una nota dei servizi segreti inserirebbe il centro islamico varesino tra i centri italiani da controllare più approfonditamente. «Primo punto: la provincia di Varese è oggetto da più di dieci anni di un monitoraggio, di un’azione di controllo capillare, elevata – spiega Messina – Questo perché in passato si sono verificati fatti che quest’attenzione l’hanno richiesta».

Si va a Gallarate: nel 1999 in via Dubini fu smantellato un centro di reclutamento islamico collegato alla moschea milanese di viale Jenner. Vi furono arresti e condanne. Uno degli arrestati oggi è in Siria, dopo aver scontato 8 anni, in seno a una cellula quaedista.
«Questi fatti vengono oggi riproposti quasi come contemporanei ma risalgono ad anni fa. È una vicenda chiusa e non vi sono stati altri segnali particolari – spiega Messina –

Il monitoraggio è tuttavia continuato. I politici giustamente segnalano, in un momento così delicato, situazioni d’impatto. Ma non c’è alcun segnale che il nostro territorio sia sede di infiltrazioni».
Messina aggiunge: «In tempi più recenti personale estremamente preparato monitora nuovi fenomeni – spiega – C così detti lupi solitari. Parliamo di seconde generazioni di immigrati – aggiunge – che hanno anche vocazione al proselitismo». Si monitorano dunque i luoghi, reali o virtuali, dove questo proselitismo viene svolto. «A partire dalla rete e dai social», aggiunge il questore uscente. Messina racconta poi la sua Varese.
«Un territorio stupendo, che merita molto, con cittadini rispettosi delle regole e delle istituzioni – spiega – questa è stata un’esperienza più che positiva – dice – Varese non la dimenticherò mai».
Sul fronte criminalità si parla di microcriminalità: reati predatori, come i furti, che sono corposi ma non sono aumentati.

Criminalità organizzata? «Non c’è presenza sul territorio della così detta frangia militare della criminalità organizzata», dice il questore. Quindi i saluti.
«Il prefetto – dice Messina – straordinario professionista dal quale ho imparato molto. Un grande direttore d’orchestra in una sinergia che ha visto polizia, carabinieri, finanza, polizia locale, istituzioni, Comuni, lavorare insieme in modo meraviglioso per arrivare al risultato: ordine pubblico e sicurezza per i varesini».
Che sono un po’ svizzeri:«vVogliono risposte efficaci ai problemi senza badare a chi ha la competenza – dice Messina – Il solo modo per fronteggiare questi giusti standard di efficienza è quello di lavorare insieme. Lo abbiamo fatto e sono certo si continuerà così».
Messina lascerà Varese il 26 gennaio. «Senza il sostegno dei miei uomini, dei miei funzionari, dei commissariati, non avrei avuto accesso a un incarico così prestigioso come quello che mi aspetta. Voglio ringraziare tutti loro».
«I miei collaboratori, i sindaci, i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza. E naturalmente grazie a tutti i varesini».