Non si ferma la violenza sugli animali: altri due casi shock, non è ora di inasprire le pene?

Dopo il cane Aron bruciato vivo e i sei cuccioli di gatto uccisi coi petardi, due casi eclatanti dalla Sicilia. Le associazioni si mobilitano per chiedere l'inasprimento delle pene.

Non si ferma quella che oramai possiamo definire come una mattanza di cani e gatti, dopo la vicenda di Aron il pitbull bruciato vivo a Palermo, dopo il cane impiccato a Rosolini e dopo i sei cuccioli di gatto fatti saltare in aria con i petardi in provincia di Chieti in Abruzzo, ancora due animali uccisi ed entrambi i casi sono avvenuti nelle ultime ore in Sicilia.

Il primo riguarda un gatto ritrovato con la testa schiacciata nella zona di via Marchese di Villabianca a Palermo il gatto è stato ritrovato da un cittadino che ha subito informato le forze dell’ordine, La carcassa del gatto è stata portata all’istituto di zooprofilassi di Palermo per i rilievi istoogici, le indagini per individuare il colpevole sono in corso e molto dipenderà dalle immagini registate delle telecamere della zona. 

E sempre ieri sui social è apparso il video di un cucciolo  di cane morto avvelenato probabilmente con il topicida, ma stando a quanto asserito dai volontari locali mancherebbero all’appello anche la mamma del cucciolo morto ed i suoi fratellini, quindi anche in questo caso si rischia di trovarsi di nuovo  di fronte ad una strage per avvelenamento.

“Siamo davvero di fronte ad una situazione insostenibile, ogni giorno cani e gatti e molti altri animali muoiono per mano dell’uomo in tutta Italia – scrivono gli animalisti dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA- negli ultimi giorni i casi si sono concentrati nell’isola ma non per questo il resto d’Italia è immune da questo barbaro fenomeno. A febbraio dovrebbe arrivare in aula alla Camera il testo di legge sull’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali. Staremo a vedere se c’è davvero la volontà di punire gli aguzzini con pene severe che arrivino nei casi più gravi a dieci anni di carcere- Concludono gli animalisti- oppure se sarà come temiamo solo un provvedimento blando che comunque eviterà la galera a personaggi come l’uomo che ha dato fuoco ad Aron in piazza delle Croci a Palermo”.