«Non siamo a Roma per far figure»

Bettinelli: «Olimpico magico, ma mi emoziono qui a Varese». Pali a Perucchini, Neto-Lupoli davanti, Rivas all’ala

Piange Giuliano Vincenzi, piange a dirotto nello spogliatoio dello stadio Olimpico di Roma. È il 6 giugno del 1982 e il Varese ha appena perso 3-2 con la Lazio la partita che poteva valere la serie A, dopo aver dilapidato un vantaggio di due gol.Il massiccio difensore è piegato su una panca di legno dello spogliatoio, con la testa fra le mani e le lacrime che scorrono sul suo volto: neppure questa volta gli è riuscito di strappare quella promozione impossibile fin

dai tempi del Monza. Anche il Varese di Eugenio Fascetti ha ripercorso lo stesso copione che per i brianzoli era una costante: dominare a lungo il campionato per poi crollare nel finale e perdere la A.«Venduti, venduti» grideranno il 13 giugno del 1982 alcuni tifosi ai giocatori del Varese che, dopo lo scioccante 2-3 dell’Olimpico, si accontenteranno a Masnago di un inutile 1-1 con la Pistoiese, all’ultima giornata di un campionato di B in cui avevano dimostrato di essere più forti di tutti.

La ferita epocale di quel triste 6 giugno 1982 è ancora aperta per una città intera che, alle 16 di oggi, si piazzerà davanti al televisore (la partita viene trasmessa in diretta su Raitre) per assistere all’affascinante sfida di Coppa Italia tra i biancorossi di Stefano Bettinelli e la Lazio.
Il passo falso di sabato contro il Vicenza (prima sconfitta casalinga stagionale) non preoccupa il Varese, che ieri ha preso altri due punti di penalizzazione, attesi dopo il deferimento del mese scorso.
Bettinelli non si deprime: «Sabato abbiamo perso non esprimendoci al massimo delle nostre potenzialità: non è un dramma, ma solo una partita di calcio andata storta. In classifica siamo ultimi, ma per me il bicchiere è mezzo pieno perché all’inizio del campionato eravamo a -4. Adesso siamo nel gruppo con altre squadre che lottano per salvarsi, quindi abbiamo fatto meglio di altri a cui non sono stati tolti quattro punti».
Il pensiero va sempre al campionato, ma oggi c’è la Coppa Italia e la sfida con la Lazio: «Quasi nessuno dei miei ragazzi – continua Bettinelli – è mai sceso in campo all’Olimpico. Il mio Olimpico è a Masnago: mi emoziono solo quando gioco a Varese, gli altri stadi per me sono tutti uguali».
L’avversaria di serie A non spaventa: «Noi – garantisce il tecnico biancorosso – getteremo il cuore oltre l’ostacolo, ma siamo il Varese e loro sono la Lazio. La gente dovrebbe essere realista, anche se i miracoli possono sempre accadere, e la storia è piena di episodi di questo tipo. Sembra ridicolo dirlo, ma noi andiamo a Roma per vincere».

Alla domanda se giocherà chi ha bisogno di ritrovare la miglior forma atletica, Bettinelli risponde così: «I giocatori vanno messi nelle condizioni di dare il meglio e bisogna evitare di farli incappare in brutte figure, perché sono straordinari e non si meritano di essere gettati nella mischia tanto per buttarli dentro».
Il tecnico punta a schierare «la migliore formazione» e, per sostituire lo squalificato Corti, si affida a Blasi, che torna titolare.
In porta c’è spazio per il secondo Perucchini: «È l’occasione giusta per lui: ha avuto la sfortuna di non stare bene quando Bastianoni è stato squalificato. Lui lavora sempre al massimo ed è pronto per giocare, non è certamente un ripiego».
In difesa rientrano Simic e Luoni, mentre Rivas parte dall’inizio sulla fascia sinistra di centrocampo e in attacco capitan Neto Pereira sarà affiancato da Lupoli.
Ai soliti infortunati Cristiano (distorsione al ginocchio) e Dondoni (pubalgia) si è aggiunto Falcone (taglio al piede). Rea (problema al polpaccio) e Capezzi (contusione alla rotula) sono stati convocati pur non essendo al meglio e andranno in panchina.