Nona stecca su dieci concerti. E Johnson è ormai un tagliato in casa

Anche la Betaland batte l’Openjobmetis (76-71). La guardia in panchina per 40’

Iniziamo dai numeri, gli unici a non essere passibili di smentita: nona sconfitta nelle ultime dieci gare. Davanti a un ruolino di marcia del genere c’è poco da parlare di prestazione più o meno positiva: qui servono vittorie e di vittorie non se ne vede l’ombra. E, sempre per rimanere in tema di cifre, va anche scritto che l’ennesimo insuccesso – complice il blitz di Cremona a Sassari – avvicina Varese al fondo di una classifica cortissima: l’ottavo posto è a due punti, l’ultimo – da ieri – pure.

Poi raccontiamocela come vogliamo, signori. L’Openjobmetis che perde a Capo (76-71 il finale) non sbraca mai, ma anche perché sbracare contro i siciliani (bravini e interessanti, non però esattamente l’Armani) è difficile. Mostra sprazzi di fluidità, soprattutto all’inizio, ma cade come è sempre caduta: subendo parziali che non trovano contromisure (né mentali, né tecniche) né in campo, né in panchina. Dove l’assenza di Johnson (seduto per 40 minuti) accorcia le rotazioni e dà – rispetto al solito – più fiducia ai protagonisti in campo (magra consolazione).
A proposito di Johnson: motivazione ufficiale del suo mancato impiego è «un ginocchio gonfiatosi nella mattinata di ieri», ma pare evidente a tutti che se il giocatore non fosse sull’orlo del taglio lo si sarebbe rischiato. O forse avrebbe deciso lui di rischiarsi, mentre ora – con la voce di un suo sostituto pronto all’orizzonte, arrivata fino alle sue orecchie – pare inevitabile un certo scoramento da parte della guardia.
L’operazione che porta a Dominique Johnson, in uscita dall’Alba Berlino, è in piedi ma è molto complicata, soprattutto per le casse di una Varese che dopo le difficoltà finanziarie dello scorso anno non può permettersi di spendere e spandere. Di certo l’assenza del giovane Melvin e la trattativa acclarata con il suo potenziale rimpiazzo segna un punto di non ritorno: per l’ennesimo anno di fila si cercherà la “soluzione” sul mercato. In barba ai soldi, alle scelte estive e a tutto ciò che forse andrebbe messo (anch’esso) sotto la lente di ingrandimento.

Varese – come spesso le accade – inizia bene. Anzi, benissimo: circolazione di palla collettiva a innescare perfettamente Eyenga e soprattutto Anosike (11 punti e 11 rimbalzi in 19 minuti) e difesa stagna. Tanta grinta dà frutti: al 5’ il tabellone “dice” 5-12 e Di Carlo è costretto al timeout. Il vento biancorosso, però, è un alito: con Diener, Capo piazza un perentorio 16-2 per il 21-19 del 10’.Si riparte con un match punto a punto, anche perché gli ospiti fanno credere di avere la forza di reagire grazie alle giocate di Bulleri (4 punti in fila per il 22-23 del 12’, che sarà l’ultimo vantaggio dei viaggianti). Non è così: i padroni di casa (12-2 di parziale) portano definitivamente l’inerzia verso di sé, con l’attacco ospite che va a corrente alterna perseverando nell’ormai atavica imprecisione da oltre l’arco (0/5 nei primi 15’, 6/24 alla fine… ). Cavaliero (3 punti con 0/5 al tiro), costretto agli straordinari, ne combina una più di Bertoldo e

i guizzi di Maynor non bastano a recuperare il gap (39-34 al 20’). Al rientro in campo l’energia, la concentrazione e l’efficacia degli uomini in trasferta non sono ancora quelle necessarie: Diener (42-34 al 22’) segna e l’Orlandina è furba nel chiudere l’area lasciando sempre quel metro di spazio sull’arco a una squadra che tira malissimo da fuori come l’Openjobmetis. Ci prova ancora il play di Raedford, tutt’altro che negativo nel complesso, poi anche Avramovic (6 punti, 2/10 dal campo), che tuttavia imbecca solo una tripla al 30’ (57-47). Eyenga (19 punti e 25 di valutazione) guida con le sue penetrazioni gli ultimi concreti tentativi di rimonta (57-49, 61-53 al 33’), coadiuvato dalla zona. Gli errori, però, impediscono a Varese ogni chance di aggancio, con il minimo svantaggio che viene toccato con una tripla di Maynor sul 65-59. Dopo il sussulto di Anosike (canestro e fallo per il 69-61), Iannuzzi mette i chiodi sulla bara: l’ultimo minuto serve solo a rendere meno amara la pillola.

Tepic 11 (4-8, 1-4), Fitipaldo 7 (1-2, 1-3), Iannuzzi 11 (3-10), Laquintana 6 (2-3), Perl 4 (2-5), Delas 8 (2-4, 1-2), Diener 13 (2-2, 3-7), Archie 16 (4-7, 1-5), Stojanovic (0-1, 0-1). Ne: Galipò, Nicevic, Zanatta. All. Di Carlo.

Anosike 11 (5-8), Maynor 13 (1-4, 3-4), Avramovic 6 (0-3, 2-7), Pelle 6 (2-2), Bulleri 8 (3-5, 0-2), Cavaliero 3 (0-3, 0-2), Kangur 5 (0-1, 1-5), Ferrero, Eyenga 19 (7-9, 0-4). Ne: De Vita, Canavesi, Johnson. All. Moretti.

Bettini, Martolini, Grigioni.

Da 2: C20-42, V18-35. Da 3: C7-22, V6-24. Tl: C15-19, V17-18. Rimbalzi: C41 (Archie 10), V32 (Anosike 11). Assist: C12 (Fitipaldo 7), V11 (Maynor 6). Perse: C12 (Fitipaldo, Archie 4), V14 (Avramovic 3). Recuperate: C10, V4. Usc. 5 falli: Fitipaldo, Cavaliero.