Nonno kalashnikov patteggia venti mesi

AGRA Nonno-kalashnikov patteggia venti mesi. Nella sua casa di Agra i carabinieri avevano trovato un vero e proprio arsenale: armi e munizioni da guerra, a decine, detenute illegalmente. Così un settantenne svizzero, Jean Henry Petit, arrestato giusto un anno fa, ha patteggiato ieri in tribunale a Varese una condanna a un anno e 8 mesi.

Nella sua abitazione sono stati trovati una pistola calibro 7,65 marca Walther, con caricatore inserito contenente 6 colpi, un ulteriore caricatore per la pistola con all’interno altri 7 colpi, nonché alcuni caricatori e confezioni contenenti oltre 300 tra proiettili e cartucce di vario calibro. Ma la chicca è un mitra kalashnikov di fabbricazione polacca, perfettamente conservato e funzionante, con relativo munizionamento. Armamentario tra cui spiccano anche i proiettili calibro 5,45 impiegabili come munizionamento da guerra. Si tratta, infatti, di cartucce attualmente standard per i fucili d’assalto, come quelli in dotazione, per esempio, alle truppe Nato. Ma non solo. Perché durante la perquisizione i militari hanno rinvenuto un’altra arma, una singolare pistola monocolpo calibro 22LR, e 5 cartucce calibro 12. Tutto materiale che ovviamente è stato sequestrato.

L’uomo, difeso dall’avvocato Corrado Viazzo, si è giustificato sostenendo che si trattava della sua collezione privata di armi. La segnalazione alle autorità italiane proveniva dalla moglie, forse stanca di dover convivere con una santabarbara pronta all’uso, come hanno potuto accertare i carabinieri intervenuti sul posto.

e.marletta

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