Nucleare/ Berlusconi archivia ‘follia’ atomica: Ora mondo nuovo

Washington, 13 apr. (Apcom) – Un intervento breve, di fronte ai grandi del pianeta, per ricordare la “follia” del rischio di escalation nucleare durante la Guerra Fredda e plaudire al Trattato Start due siglato dalle Stati Uniti e Russia. Silvio Berlusconi parla poco dopo il Presidente Usa Barack Obama, un discorso che serve innanzitutto a ribadire la necessità di investire sulla sicurezza, “consapevoli dei

pericoli” che combustibile e scorie vengano utilizzati per “finalità illegittime”. Anche per questo, il Cavaliere lancia una agenzia nazionale per la sicurezza nucleare e una scuola di formazione per la protezione degli impianti e dei materiali radioattivi. Un’iniziativa che mira alla formazione “di personale da paesi emergenti che sempre più si avviano all’utilizzo di questa nuova fonte di energia”.

Ma è soprattutto sull’intesa raggiunta fra Stati Uniti e Russia che il Cavaliere si sofferma nel corso del suo intervento. Nei giorni scorsi aveva sottolineato il peso che la propria azione aveva avuto in vista della firma del nuovo patto. Qui a Washington parla a braccio, sfuma il concetto e torna sul proprio ruolo. Una posizione già presente nel discorso che aveva preparato per il summit, nel quale si accennata all’intesa alla quale aveva “personalmente” lavorato fin dal vertice di Pratica di Mare del 2002. Davanti ai leader del mondo Berlusconi ricorda come “per tre volte” da presidente del G8 abbia “sempre inseguito l’accordo tra le potenze”, dal primo invito a Eltsin nel 1994 al vertice di Pratica di Mare, fino alla “fortuna” che Obama e Medvedev si incontrassero due giorni prima del G8 dell’Aquila.

Tutto il mondo vi è grato per quello che siete riusciti a fare e che questa visione di un mondo senza armi nucleari che avete avanzato”, confida Berlusconi, accarezzando questa “speranza per tutti noi, per i nostri figli e le generazioni future”. Generazione che, è l’auspicio di Berlusconi, non dovranno più vivere “sotto l’incubo della guerra fredda e di due arsenali nucleari che potevano ciascuno distruggere dieci volte la popolazione del mondo”.

tom

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