VARESE Baby estorsore fermato dalla squadra volanti della questura di Varese. Lui, siriano di 19 anni senza fissa dimora e con precedenti di polizia, da giorni martoriava un ragazzino di 12 anni, albanese, per farsi consegnare gioielli e preziosi costringendolo a rubare dai cassetti di casa propria. A mettere fine alla tortura è stato lo zio del ragazzino che, dopo aver subito in silenzio, si è alla fine deciso a parlare chiedendo aiuto. E lo zio ha denunciato tutto alla polizia che ha fermato il baby estorsore nell’arco di poche ore. Non è chiaro che il siriano abbia conosciuto la vittima, ma certamente quel ragazzino nemmeno adolescente deve essergli sembrato una vittima perfetta. Al siriano è bastato minacciare: al ragazzino veniva richiesta la consegna dei gioielli di famiglia in cambio della propria incolumità fisica. «O mi paghi o ti ammazzo», minacce molto credibili per la giovanissima vittima
che, giorno dopo giorno, si ingegnava a far sparire anaelli, catenine o braccialetti; preziosi anche perché ricordi di famiglia. Il tutto veniva consegnato all’aguzzino sino a quando il ragazzino non ha detto tutto allo zio. Subito dopo il fermo del siriano i poliziotti hanno perquisito la sua auto; in macchina il baby estorsore teneva un bastone e un nunchako, per rendere ancora più credibili le proprie minacce, e un numero considerevole di telefonini dei quali il ragazzo non ha saputo giustificare il possesso. Addosso gli agenti delle volanti gli hanno anche trovato la ricevuta di un negozio che opera nel settore della compravendita di oro e gioielli. In quel negozio la polizia ha ritrovato parecchi monili fatti sparire con il metodo di minaccia al ragazzino che i legittimi proprietari hanno identificato. Il siriano è stato sottoposto a fermo e rinchiuso in carcere a Varese a disposizione dell’autorità giudiziaria.
e.marletta
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