VARESE Poco importa il mancato incasso, il problema è l’intoppo del lavoro della polizia locale. Lo spiega il comandante Gianni Degaudenz commentando il dilagare dei ricorsi contro le multe automatiche per infrazioni semaforiche che è scattato dopo la sentenza 7388 della Cassazione del 19 febbraio scorso. Già scarseggiante di organico oltre che povero di risorse, il corpo dei vigili attanagliato tra scartoffie e presenze obbligate nelle aule del tribunale per testimoniare alle udienze, ogni anno finisce per tagliare sui servizi essenziali per la città. «Abbiamo fatto poco più di 38 mila multe nel 2008 – dice – e sono poco più di 2 mila quelle emesse ai semafori: i ricorsi non sono un problema per gli introiti ma creano lavoro inutile». Ma soprattutto, per il comandante la legge è molto chiara e quella sentenza riguarda solo chi è stato multato prima dell’omologazione degli strumenti, che però sono arrivati a Varese nel 2005: è impossibile, a logica, che ci siano dei casi annullabili. «Piuttosto invito i cittadini a informarsi bene sulla legge e sulle specifiche del proprio caso prima di promuovere un ricorso, se non vincono la causa si ritrovano con una multa raddoppiata». Un gettito invece tutt’altro che trascurabile, per il consigliere del Pd Fabrizio Mirabelli che in tema di t-red e contravvenzioni non si lascia sfuggire nessun dettaglio. «Si tratta di 2.306
multe che valgono all’amministrazione ben 354.017,18 euro di incasso, se vogliamo riprendere i numeri che vanno dal 1 gennaio al 31 ottobre 2008. Già l’entrata effettiva è un terzo di questa somma, se poi tutti si mettono a fare ricorso vuol dire che il capitolo di spesa connesso alle entrate delle multe, che è destinato alla sicurezza stradale, andrebbe abbattuto». Un particolare tecnico intanto va precisato: gli strumenti che abbiamo agli incroci varesini non sono quelli finiti nell’occhio del ciclone. Tra i tanti sul mercato noi abbiamo quelli con il nome più difficile, si chiamano TraffiPhot III-SR Photo R&V, e utilizzano modalità di rilevamento differenti da Photored, Autostop Max, T-red, Vista Red. Sono stati acquistati dalla Lindblad & Piana e installati da Project Automation che si occupa della manutenzione. Il rivenditore comunque non incassa un centesimo dalle multe emesse: «Il nostro compito – spiega Silvia Lindblad dell’azienda che vende il TraffiPhot – è garantire l’assistenza e seguire l’iter burocratico per le approvazioni ministeriali, ma solo al momento della vendita». Che avviene direttamente al Comune oppure, come più spesso capita, ad altre società che acquistano e poi noleggiano ai comuni un pacchetto completo di servizi: c’è sì lo strumento, ma anche la gestione e la manutenzione, nonché lo sviluppo dei verbali. «Offrono un servizio che, come qualsiasi altro, viene pagato».Francesca Manfredi
s.bartolini
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